30 Gennaio 2023
Il consumo abituale ed eccessivo di zucchero e farine ha un impatto negativo sulla salute dell’intestino persino maggiore di quello che esercita sull’aumento del tessuto adiposo e sulla sua cattiva distribuzione. Dalla permeabilità intestinale deriva l’assorbimento di tossine che rappresentano la causa principale e occulta di moltissime malattie.
Se la tua cicogna è assente ingiustificata, cioè se hai difficoltà a concepire o a condurre a termine una gravidanza senza che vi siano ostacoli riconosciuti; se soffri di: Mal di testa - Endometriosi – Sindrome pre mestruale – Cistite interstiziale - Vulvodinia – Fibromialgia – Malattie autoimmuni (Tiroidite di Hashimoto, Psoriasi, Artrite psoriasica, Artrite reumatoide etc) – Fatica cronica – Cellulite – Lipedema – o di altre Malattie Misteriose, questo articolo ti riguarda.
Io chiamo Malattie Misteriose quelle presenti e non ancora diagnosticate, oppure con diagnosi troppo tardiva (anche dopo 12 anni di sofferenze e pellegrinaggi tra vari specialisti); trattate con cure a vita e senza speranza di vera guarigione; delle quali non è riconosciuta una causa certa.
Lo zucchero e le farine sono le principali responsabili (insieme allo stress) del proliferare anarchico dei miceti sulla mucosa intestinale, e non solo. I miceti, il cui più noto rappresentante è la candida albicans, danno luogo, nelle fasi di intensa replicazione, alle ife che scompaginano la mucosa e la rendono permeabile. Da ciò derivano delle disfunzioni:
1 – La mucosa, non più filtro attivo ma divenuta una specie di colabrodo, lascia passare nel circolo linfatico intestinale e poi nel sangue, sostanze incompletamente digerite, causa di infiammazione cronica di basso grado, madre di quasi tutte le malattie. Le molecole troppo grandi, non ancora scisse nei loro componenti sono alla base di reazioni allergiche ritardate, note anche come Intolleranze alimentari.
2 – Le sostanze utili o indispensabili, quali Vitamine e Sali minerali sono assorbite poco e male, causando per esempio anemia da carenza di Ferro, depressione e irritabilità da carenza di Magnesio, etc.
3 – Se la mucosa è danneggiata, i batteri buoni che contribuiscono anche alla digestione di cellulosa e altre sostanze che le nostre cellule intestinali non sono atte a scindere, sono facilmente soppiantati dalla Candida. Questa, mentre si replica in regime di completa anarchia (incoraggiata dallo stress della vita quotidiana, dall’assunzione di terapie ormonali e dagli inevitabili malesseri derivanti dalla sua invadenza) non solo continua con le sue ife a scompaginare la mucosa, ma produce le tossine che passano in circolo e provocano infiammazione e pruriti senza che siano isolabili sul tessuto affetto; per esempio, nelle zone intime dove l’eventuale tampone per la ricerca dei miceti darà esito negativo. Con grande sconforto della persona sofferente e con la perplessità del ginecologo che non avrà riflettuto su questa evenienza, lasciandolo in preda a dubbi terapeutici e a scelte non risolutive.
4 – Anche altri componenti del cibo possono diventare irritanti sulla mucosa già danneggiata e popolata da un microbiota povero, ristretto e disubbidiente. Per esempio la cellulosa che noi non sappiamo digerire. Se neppure il microbiota può adempiere al suo dovere, questa resiste inalterata senza produrre l’acido butirrico, essenziale terreno di coltura per i batteri buoni e lenitivo della mucosa. Perciò le farine integrali, come tutti i cereali e pseudo cereali, i legumi, diventano lesivi e aggravano i danni operati dalla Candida.
5 – Lo stesso discorso vale per le Lectine, sostanze proteiche contenute in tutti gli alimenti. Un tempo erano presenti solo nei cibi vegetali ma, da quando gli animali da allevamento intensivo sono nutriti con granaglie, le troviamo anche nelle carni e nei pesci. Le Lectine, innocue e anche benefiche in quantità moderate, se consumate in grandi quantità, oltrepassano la capacità digestiva del microbiota attivo in tutto il tratto digerente, danneggiano la mucosa, sono assorbite e scatenano reazioni infiammatorie e allergiche. Inoltre, depositandosi e legandosi alle membrane cellulari di ghiandole e tessuti, le rendono irriconoscibili al sistema immunitario che le aggredisce causando patologie autoimmuni.
6 - Prima ancora che si verifichino i fenomeni appena descritti, le Lectine erroneamente assorbite mascherano i recettori per gli input ormonali provenienti dalla Ghiandola Ipofisi. Così le ovaie hanno difficoltà a ovulare e formano microcisti, come avviene anche nella tiroide o nelle isole pancreatiche produttrici di insulina: dapprima funzionano in maniera discontinua e poi, una volta distrutte dall’aggressione autoimmune, smettono di funzionare del tutto (da ciò derivano diabete, ipotiroidismo, etc).
Da questo quadro drammatico sembrerebbe che non possiamo più nutrirci ma, se ci troviamo nella fase precedente, facciamo prevenzione riducendo semplicemente le quantità di cibo che assumiamo, distanziamo i pasti lasciando almeno una volta al giorno 12 ore di intervallo tra il primo e l’ultimo della giornata e, quando possibile, anche 16 ore. Questa tregua concede riposo al sistema intestinale e la cicatrizzazione delle microlesioni operate dalle sostanze, sia introdotte col cibo, sia da quelle prodotte in loco dalla Candida e, complessivamente, dal microbiota alterato (disbiosi). Inoltre possiamo avvalerci del potere terapeutico dell’acqua (vedi il mio articolo su questo magazine)e anche quest'altro articolo)
Se invece siamo già in preda a disturbi non ancora ben diagnosticati, difficoltà riproduttive, malattie infiammatorie ricorrenti o Autoimmuni – Degenerative - oppure a Neurodinie, ci occorre qualcosa di più: per esempio, sapere se siamo portatrici o portatori di una mutazione genica, quella per l’enzima MTHFR. Una mutazione che favorisce l’assottigliarsi della mucosa intestinale, ne ritarda il ricambio cellulare e predispone al manifestarsi della Sindrome dell’intestino permeabile. Ne soffre circa il 50 % della popolazione ed è compensabile con gli opportuni integratori. Ma questa è un’altra storia, di cui vi parlerò in un prossimo articolo, se mi segnalate interesse per questo argomento nei vostri commenti.
Dott. Rita Floris
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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