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I principi della dieta dei gruppi sanguigni

I principi della dieta dei gruppi sanguigni

Perché e come attuare la Superalimentazione del Gruppo sanguigno, per prevenire, guarire, ringiovanire e, se occorre, dimagrire?

Della Dottoressa Rita Floris medico - specialista- ginecologa

 

Ciò che ha permesso al Dottor James D’Adamo, sin dal lontano 1957, di identificare molecole proteiche e altre sostanze come incompatibili – benefiche – neutre - in relazione ai gruppi sanguigni, è stato principalmente il riconoscimento di una somiglianza. Quale? Quella tra le Lectine / Proteine contenute negli alimenti e gli antigeni che caratterizzano i gruppi sanguigni e li differenziano rendendoli incompatibili tra loro. Il Gruppo 0 è il solo privo di antigeni per gli altri; infatti, può essere trasfuso a tutti se a questo gruppo si associa anche l’assenza del Fattore Rh (irrilevante per la dieta).

Cosa sono le Lectine? Si tratta di molecole proteiche dotate di proprietà adesive agglutinanti, come il Glutine - che di queste fa parte, e di attività antigenica cioè stimolano la reazione del sistema immunitario. Sono contenute nel cibo, in quantità variabili e con effetti differenti sui diversi gruppi sanguigni; quelle benefiche per un gruppo diventano svantaggiose per un altro. Anche quelle contenute nei cosiddetti super food si comportano allo stesso modo.

Per meglio illustrare il problema, mi riferisco alle procedure per le trasfusioni: deve prima essere identificato l’emogruppo del ricevente che viene confrontato con quello del donatore; per esempio, il gruppo zero può ricevere solo sangue privo di antigeni, cioè uguale al suo. Il gruppo A può ricevere solo da 0 e A; il gruppo B può ricevere solo da 0 e B; il gruppo AB infine può ricevere da tutti, poiché possiede entrambi gli antigeni /lectine.

Qualora venga trasfuso il sangue contenente antigeni diversi da quelli del ricevente, si va incontro ad effetti avversi, persino mortali. Per fortuna, col cibo l’effetto non è altrettanto catastrofico ma procede, lento e inesorabile, nell’accumulo in anni di scelte nutrizionali svantaggiose.

Quando consumiamo alimenti che contengono lectine incompatibili col nostro emogruppo, il 95 % di queste sarà eliminato nell’apparato digerente, ma quel 5 % residuo si accumulerà, aderendo tenacemente, in parte sulla superficie di organi quali le ghiandole endocrine (ovaie – tiroide – surreni – etc.) rendendole dapprima refrattarie agli stimoli e quindi incostanti nella produzione ormonale.

In un secondo tempo le stesse ghiandole, ricoperte da proteine estranee, diverranno irriconoscibili per il sistema immunitario che le aggredirà, dando luogo a una patologia autoimmune. Poi un medico ci dirà che il sistema immunitario è impazzito e inizierà a inibirne l’azione con potenti farmaci chimici. In realtà, il sistema immunitario sta solo svolgendo il suo lavoro contro un organo (o più di uno) che non riconosce come “self”.

Una condizione analoga può crearsi in tutti i tessuti: nervoso, muscolare, articolare, adiposo etc. Il grasso è la zona di stoccaggio privilegiata per le tossine di qualsiasi genere e aumenta in proporzione a queste: più ne accumuliamo e più il nostro cervello ci induce fame e voglie, con lo scopo di ampliare il deposito, perché il grasso è il tessuto in cui le tossine procurano meno danni. Ecco perché la depurazione funziona meglio, ai fini del dimagrimento, rispetto alla sola riduzione calorica che, a un certo punto, fa segnare una battuta d’arresto alla perdita di peso e di volume. Perché il cervello si ribella alla carestia, il metabolismo rallenta e, non appena obbediamo ai dictat della centralina di comando, mangiamo di più e recuperiamo il peso faticosamente perduto, con gli interessi.

Le lectine non sono le sole tossine presenti nel cibo, ma possiedono una speciale capacità di adesione e di agglutinazione che le rendono particolarmente tenaci e difficili da scollare e smaltire, oltre che dannose per la mucosa intestinale e per la digestione in genere; tale caratteristica che agevola l’assorbimento, l’entrata in circolo, il conseguente scompaginamento dell’endotelio capillare e una rapida deposizione in organi e tessuti, generando per esempio cellulite o lipedema, oppure Neurodinie (Fibromialgia etc) e altre patologie.

In questi ultimi tempi ho avvertito la necessità di riabbracciare questa dieta, dopo quasi trent’anni, al fine di bilanciare l’attacco multiplo di tossine che ci vengono gentilmente offerte dal cielo e che contaminano persino i frutti dei nostri orti e giardini; altre ancora ci arrivano con l’acqua, con carni e pesci da allevamenti intensivi, con l’agricoltura industriale e con manipolazioni di vario tipo.

Dacché ho ripreso la Dieta del gruppo sanguigno, ho scoperto che non basta più classificare e scegliere il cibo (vantaggioso – neutro – dannoso) sulla base delle informazioni di uno dei tanti libri reperibili sul tema. Infatti occorre, per esempio, fornire i mezzi per risanare la mucosa intestinale divenuta permeabile, per restituirle la capacità di trattenere le sostanze utili e di eliminare quelle dannose. Inoltre ho voluto inserire le alternative per bilanciare il rapporto carboidrati/proteine anche per chi non desidera consumarne troppe di origine animale e per chi le vuole completamente evitare, pur appartenendo a un gruppo sanguigno che, per sua natura, le richiederebbe.

Ora ho finalmente quasi ultimato le schede tecniche, disponibili separatamente per ciascun gruppo sanguigno, agili e di facile consultazione, introdotte da una parte generale comune a tutte, e che propongo insieme a una videoconferenza registrata.

Per info, invia messaggio whatsapp al numero 3339404054

Dott. Rita Floris – Doc CHEF

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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