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Il corpo sa, il corpo ci parla

Il corpo sa, il corpo ci parla

Il corpo sa – Il corpo ci parla -

Della Dottoressa Rita Floris – Ginecologo – Omeopata -

Trofopata

Gli studi di meccanica quantistica ci dimostrano che anche la più piccola particella, gli atomi, le molecole possiedono una consapevolezza e la possibilità di comunicare – attraverso biofotoni / oscillazioni elettromagnetiche – tra loro e con l’ambiente. Queste capacità permangono, potenziate, quando queste strutture si aggregano per formare cellule, tessuti e organismi complessi, come per esempio, il corpo umano.

Il nostro problema è che non ci ascoltiamo: qualsiasi messaggio anomalo il corpo ci invii, noi lo respingiamo come un fastidioso elemento di disturbo e ci rivolgiamo a tutta una serie di “anti” per silenziarlo: antidolorifico, antibiotico, antidepressivo, ansiolitico, e tanti altri, con nomi diversi, ma ugualmente efficaci nel sopprimere i sintomi. Ed è un vero peccato, perché il sintomo è il linguaggio del corpo, nel tentativo di informarci che stiamo sbagliando qualcosa.

Possiamo suddividere i segnali del corpo in tre livelli: al primo compaiono piccoli disagi, quasi impercettibili quali, per esempio, un modesto calo di energia che si risolve con il riposo adeguato; ridotta concentrazione sul lavoro, nello studio e negli impegni quotidiani; la funzione intestinale conosce qualche battuta d’arresto, ma piccoli accorgimenti prontamente la ripristinano; un’eruzione cutanea di veloce risoluzione, discromie che chiamiamo “macchie solari” per ignorarle e mascherarle all’occorrenza; minimi disturbi del sonno, non ancora classificabili come insonnia vera e propria, etc.

Se abbiamo ignorato questi sottili segnali, il corpo si spinge al secondo livello di comunicazione e inizia a stuzzicare il nostro interesse con le disfunzioni vere e proprie: può accadere alle ghiandole endocrine, come tiroide, ovaie, testicoli, surreni, pancreas, etc.; oppure alle mucose che rivestono l’intestino, agli endoteli che rivestono l’apparato circolatorio; oppure al sistema immunitario che si indebolisce / viene costretto ad aggredire organi e tessuti propri, resi irriconoscibili da un aderente cumulo di molecole estranee; insonnia, depressione, attacchi di panico, riduzione della memoria, etc. In questa fase i sintomi non sono più ignorabili e sono solitamente tacitati con sostanze chimiche non prive di effetti indesiderati.

Al terzo livello troviamo un elemento ineludibile, perché il corpo che non è riuscito a farsi ascoltare in alcun modo, dopo averci offerto altri fantastici modi per informarci, ricorre agli estremi con un segnale che non possiamo più ignorare: il dolore.

Per meglio afferrare il concetto, ti riassumo una parabola evangelica che certamente già conosci: il Maestro racconta ai suoi discepoli la storia di un uomo che riceve a tarda ora la visita di un ospite; ricordiamo che l’ospite è sacro presso le popolazioni antiche e, come in molti paesi della Sardegna, lo è ancora oggi; perciò, il padrone di casa deve provvedere a rifocillare il visitatore. Non avendo in dispensa di che farlo, bussa al portone del vicino il quale, vista l’ora tarda, non risponde. L’uomo bussa ancora, un poco più energicamente e ancora nulla. Non rassegnato bussa ancora, ma con tanta forza da far temere per l’integrità del portone e, miracolo, a quel punto, il vicino apre e - seppure di malavoglia - porge quanto richiesto, prima di richiudere e tornare al proprio letto. Da questa parabola deriva l’adagio “Bussate e vi sarà aperto”. Il corpo lo sa e bussa più forte.

Il dolore del corpo equivale al bussare tanto da sfondare il portone, tuttavia, anche a questo livello, noi continuiamo a condurci come nulla fosse, tacitando il dolore con gli analgesici e gli antinfiammatori, man mano sempre più potenti, poi coi farmaci “biologici”, gli immunosoppressori, gli antimetaboliti, etc. A quel punto “il portone” viene sfondato e potrebbe arrivare il momento in cui è chiamata in causa la Chirurgia e, quando non basta, anche la Chemio e la Radioterapia.

La malattia non è una casualità, ma il frutto del troppo lungo ignorare i messaggi del corpo; non abbiamo voluto ascoltare le preziose sensazioni che ci ha inviato in tenti anni e ora prova con un altro metodo che non potremo ignorare: il dolore. La cefalea, per esempio, è uno dei tanti, e anche uno dei più comuni, comunque tra quelli che spingono più spesso all’utilizzo di analgesici chimici, mentre nella maggior parte dei casi due compresse di magnesio con due bicchieri d’acqua calda e un riposino potrebbero agire in maniera più veloce, efficace e soprattutto innocua. Tanti altri rimedi naturali sono a nostra disposizione, basta volerli, per quasi tutti i dolori e i disturbi più comuni e diffusi.

Le nostre cellule già devono difendersi dall’inquinamento atmosferico, dalla contaminazione delle acque e del cibo, dall’inquinamento acustico ed elettromagnetico, anche senza i nostri errori di nutrizione, di pensiero e di stile di vita. Eppure potremmo contrastare o almeno attenuarne gli effetti, scegliendo ogni giorno il meglio per noi, secondo le buone abitudini della Via del Benessere alla portata di tutti.

Il corpo ha una grande consapevolezza, il corpo ci parla e noi… impariamo ad ascoltarlo.

Dott. Rita Floris 

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Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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