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Quanti gradi di nutrizione?

Quanti gradi di nutrizione?

Quanti gradi di Nutrizione?

Della Dottoressa Rita Floris – Ginecologo – Omeopata - Trofopata

 

Ho immaginato i diversi livelli della consapevolezza nutrizionale come i piani di un palazzo privo di ascensore, nel quale la salita diviene più impegnativa man mano che si procede verso i piani alti. Al piano terra, cioè al grado zero di consapevolezza, se giudico dai carrelli della spesa al supermarket, sta la maggior parte dell’umanità. Questa vasta fascia utilizza come criterio di scelta i propri gusti /abitudini /desideri / voglie. Di conseguenza non mi stupisce che la spesa delle famiglie per curarsi sia in crescita quasi esponenziale.

Poiché siamo fatti di ciò che mangiamo, come potremmo aspettarci di essere sani e in forma se ci nutriamo in prevalenza di spazzatura erroneamente definita cibo? Inoltre, la metà della popolazione è portatrice della Mutazione MTHFR che favorisce (qualora non compensata) la permeabilità intestinale e quindi facilita l’assorbimento delle “tossine” sotto forma di lectine – tra cui il glutine e le proteine del latte - incompletamente digerite, grassi trans, metalli pesanti, conservanti, coloranti e altri prodotti chimici usati nell’agricoltura convenzionale. I prodotti chimici, come molti farmaci, sono metabolizzati con difficoltà dai portatori di questa mutazione genica. La conseguenza della carenza enzimatica derivante dalla Mutazione MTHFR aumenta il rischio di disturbi, disfunzioni, sindromi e malattie, rispetto alla restante popolazione, in particolare di quelle che io ho battezzato Malattie Misteriose, delle quali non si è ancora chiarita la causa e ancora meno si è individuata una vera terapia: malattie curabili ma non guaribili. La lista sarebbe troppo lunga ma potete trovarne un riepilogo nel mio articolo –  “La Mutazione genica che colpisce…”

Al livello uno vedo un gruppo di persone che ha deciso di eliminare dalla propria lista della spesa tutti i cibi di produzione industriale, light / privati dei grassi / con dolcificanti sintetici / bevande gassate / succhi di frutta, pur senza prestare particolare attenzione alle quantità dei nutrienti e alla reciproca compatibilità. La salita al primo piano è stata agevole e i risultati cominciano a essere apprezzabili: si diradano le crisi di emicrania /cefalea /allergia, inizia a dileguarsi una piccola quantità di grasso eccedente, e forse si attenuano anche altri dolori variamente localizzati.

Al secondo piano possiamo incontrare il gruppo che ha optato per i cibi vegetali a km zero, che controlla la composizione e il valore nutrizionale dei cibi confezionati. Solitamente, a questo livello di consapevolezza, si eliminano anche tutti i cosiddetti alimenti bianchi: zucchero, farine raffinate, latte. Si tratta di una selezione un poco più impegnativa che principia a produrre risultati di maggiore rilievo, sul piano della salute e della carica energetica. Ho osservato che un ostacolo è rappresentato dalla fretta di chi vorrebbe ottenere immediatamente i benefici conseguenti alle privazioni e tende, per frustrazione, a ricadere nelle vecchie abitudini. Vi ricordo che i risultati evidenti e costanti si raggiungono dopo almeno sei mesi, prima dei quali si resta in balia di fasi alterne, con repentina e scoraggiante ricomparsa dei sintomi, a causa delle “tossine” rilasciate dai tessuti sui quali si erano depositate e specialmente dal tessuto adiposo in via di scioglimento che fungeva da zona privilegiata di stoccaggio tossinico. Date un sguardo qui “Che differenza c’è tra una dieta dimagrante…”

Dal terzo piano si può ammirare un panorama coscienziale più vasto che induce a individuare, ascoltandosi meglio (o con test chinesiologico / strumentale) i cibi mal tollerati e che potrebbero essere alla base di allergie immediate (Orticaria / Edema di Quincke / Oculorinite allergica / Crisi asmatica etc.) oltre che di quelle ritardate che si manifestano con difficoltà digestive / stipsi / insonnia / ansietà / depressione etc. In questa fase è utile studiare le compatibilità alimentari, alias le buone associazioni tra i diversi nutrienti per favorirne la corretta digestione e assimilazione. Sulle preziose ricerche del Dottor Herbert Shelton che ha sviluppato un approfondito studio delle combinazioni alimentari, si è sviluppata la Dieta dissociata lungamente in auge nei decenni passati, ma attualmente superata da altre impostazioni dietetiche meglio equilibrate.

Chi sale al quarto piano, cosa trova? L’orizzonte si amplia e si intravede la possibilità di regolare la scarica insulinemica e tutta la cascata infiammatoria che ne consegue, utilizzando il cibo come un farmaco. Tale risultato si raggiunge bilanciando i nutrienti con precise quantità emerse dalla ventennale ricerca di un biochimico americano, Barry Sears, atterrito dalla moria dei suoi parenti - in giovane età - a causa di crisi cardiocircolatorie. Un dato saliente della sua Dieta ZONA è che ha recuperato atleti ad alto livello agonistico ma ormai sul viale del tramonto a causa di patologie muscolo scheletriche derivate da errate impostazioni nutrizionali. La ZONA, con la sua formula 40/30/30 non è perfetta sotto altri aspetti, in quanto non tiene conto delle compatibilità alimentari e limita eccessivamente l’apporto di grassi (limitazione appropriata negli USA, dove li troviamo in prevalenza di origine animale / trans) tuttavia può essere applicata senza inconvenienti, grazie a minimi adattamenti e correzioni, per una efficace modulazione dell’Infiammazione cronica di basso grado, matrice di tutte le malattie.

Con un certo impegno raggiungiamo il quinto piano dove troviamo le istruzioni per aggiungere un tassello alle competenze acquisite ai piani precedenti. Infatti lasceremo invariate le combinazioni alimentari, le proporzioni tra carboidrati e proteine, una certa liberà per i grassi di buona qualità e sceglieremo, ogniqualvolta sarà possibile, i cibi benefici o neutri per il nostro gruppo sanguigno, evitando quelli svantaggiosi ed eliminando completamente quelli che lo sono di più. Nel mio minicorso “Superalimentazione secondo il gruppo sanguigno – Per Guarire Ringiovanire e - se occorre - Dimagrire” ho indicato i più svantaggiosi in grassetto. Lo trovate nel mio articolo “Perché e come attuare la Superalimentazione …”

Al sesto piano troviamo un certo numero di vegani – vegetariani - fruttariani e categorie simili che hanno spostato l’interesse non più solo e non tanto sulla propria salute ma sull’alimentazione etica e responsabile verso le altre creature che popolano il pianeta. Questo folto gruppo, in costante crescita, rappresenta complessivamente il 14 % della popolazione mondiale così suddivisi: 100 milioni di vegani e 800 milioni di tutti gli altri gruppi variamente suddivisi. Il Paese al mondo con la maggior numero di vegani o aspiranti tali è il Regno Unito, col suo 36 %, mentre l’Italia non risulta neppure tra i primi dieci della lista, coi suoi quattro milioni di persone tra vegetariani vegani e altri gruppi affini. Si tratta di una scelta che richiede amore ma anche competenza, al fine di conservare i benefici per il benessere, per l’energia e per la gioia di vivere ottenuti grazie alle acquisizioni dei piani precedenti.

E finalmente siamo giunti al settimo piano, quasi ci fosse una corrispondenza tra i livelli di consapevolezza alimentare e i Chakra. Infatti, all’ultimo piano, che corrisponderebbe al Chakra della Corona, incontriamo uno sparuto gruppo di esseri umani cha hanno superato, come qualche mistico appartenente alle più diverse religioni, la necessità di nutrirsi materialmente. Essi si chiamano Respiriani, si nutrono del Prana che hanno appreso, con una tecnica non impossibile da applicare, ad assorbire col respiro. “Quello che sembra catturare l’attenzione della gente, tuttavia, è l’esistenza di individui normali assolutamente liberi di scegliere se mangiare oppure no… e non dover dipendere dal cibo:” Jasmuheen – dal libro Ambasciatori di Luce.

Chi desidera approfondire alcuni degli argomenti trattati può cliccare sui link riportati nel corso di questo articolo. Buona lettura!

Dott. Rita Floris

Link utili

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Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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