24 Ottobre 2023
Le gioie del digiuno
della Dottoressa Rita Floris medico - specialista ginecologa
Ecco, le gioie del digiuno è un ossimoro che sorprenderà molti lettori e lettrici, poiché si tratta di parole poco adeguate a definire un’esperienza di privazione e di rinuncia, tuttavia capace di regalare benessere, salute, bellezza e giovinezza. Vediamo in che modo.
Prima di addentraci nella scoperta, desidero sottolineare che queste indicazioni sono valide solamente per adulti che non vivano o abbiano vissuto esperienze di conflitto col cibo, neppure remote, e non per gli adolescenti, in alcun caso, salvo precisa e costante assistenza medica.
Dal mio primo anno in facoltà di Medicina, leggevo una rivista che si chiamava Il Polso e riportava articoli che oggi troviamo sulla piattaforma Pubmed online, molto più ricca di qualsiasi rivista, poiché le include tutte. L’articolo che mi colpì maggiormente, indimenticabile, riportava uno studio su topi di laboratorio dalla vita media di due anni. Lo studio prevedeva la riduzione dell’apporto calorico quotidiano di circa la metà. Il risultato, inatteso e sorprendente, fu che la durata della vita media di questi topi fu più che raddoppiata mentre tutti i parametri di valutazione dell’età biologica subirono un miglioramento progressivo: efficienza riproduttiva, prontezza di riflessi, sofficità e lucentezza del manto, etc. Uno studio analogo è stato ripreso di recente e ha confermato tali risultati.
Oggi sappiamo che già il semidigiuno, cioè l’astensione dal cibo per sedici ore consecutive, induce la produzione, nel tessuto adiposo, di cellule staminali, cioè quelle capaci di trasformarsi in qualsiasi altra cellula (esclusi i gameti) e di riparare e rigenerare qualsiasi tessuto, con risultati benefici sulla funzione degli organi, ma anche sull’aspetto e sull’efficienza fisica e mentale.
Man mano che l’organismo scarica le tossine accumulate sotto varie forme, anche sulla pelle, ecco che questa si schiarisce, si idrata e si uniforma, unghie e capelli si rafforzano, gli occhi riacquistano luminosità. Ovviamente, la pratica del semidigiuno, per conseguire tali risultati, non può restare un episodio isolato, ma deve entrare a far parte delle buone abitudini settimanali e ripetersi, anche fuori dagli schemi, dopo grandi abbuffate, come in occasione di pranzi festivi: lasciare che l’apparato digerente completi una digestione difficile e goda anche di qualche ora di pausa, lo prepara ad affrontare meglio i pasti successivi.
Quando il semidigiuno diventerà un’abitudine consolidata e gradita, si potrà allungare il tempo di astensione dal cibo sino a ventiquattro ore, senza inconvenienti. Una buona occasione per andare oltre ci è offerta durante episodi influenzali con o senza componente gastrointestinale, a imitazione dei nostri animali domestici che usano il digiuno per curare tutte le loro malattie e talvolta anche le ferite conseguenti alle zuffe coi rivali.
La scoperta più recente e interessante sui benefici del digiuno riguarda la chemioterapia antitumorale: pare che il digiuno aumenti la sensibilità delle cellule malate al farmaco e riduca per contro quella delle cellule sane. Si tratta quindi di un supporto meraviglioso per chi ha deciso di affidarsi a questa via. Ciò avviene poiché le cellule oncologiche, tra le dieci caratteristiche che le accomunano, ne possiedono una importante relativamente al digiuno: riprogrammano il loro metabolismo energetico cioè, anche in presenza di ossigeno, utilizzano principalmente la glicolisi per produrre energia, ovvero dipendono per la loro sopravvivenza dagli zuccheri.
Per zuccheri si intende tutto ciò che viene convertito in glucosio - non solo il saccarosio, ma anche il fruttosio, zucchero di canna, di mais etc.- cereali e legumi e le loro farine (la percentuale media di contenuto in carboidrati dei legumi va dal 40 al 65 %). Non ho trovato dati sull’attenuazione della nausea grazie al digiuno e di altri effetti indesiderati durante e dopo l’infusione del farmaco, ma sospetto che vi siano risvolti positivi anche in quest’ambito.
Inoltre, sottrarre alle cellule tumorali il loro nutrimento preferito - gli zuccheri - induce anche la trasgressione a un’altra caratteristica tra le dieci che le accomunano: evitare la morte cellulare programmata, perché diventano più sensibili al chemioterapico e muoiono anche di fame; per contro, in carenza di zuccheri, quelle sane sono risparmiate, prosperano e diventano più attive ed efficienti.
In realtà, il digiuno possiede anche una sicura valenza sulla capacità di autocontrollo e ci riabilita a dominare non solo la fame ma tutti gli istinti e favorisce le pratiche spirituali, rendendoci individui migliori. Le gioie del digiuno…
Nel prossimo articolo proporrò qualche tecnica per rendere il digiuno più agevole e ancora più efficace.
Dottoressa Rita Floris - Doc Chef
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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