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Giù dalla rupe: un mito spartano

Giù dalla rupe: un mito spartano

Per gli spartani

Una volta era uguale

Buttavano giù da una rupe

Quelli che venivano male

Queste le parole di Franco Battiato nel singolo “La Torre” del 1982, che riprendono forse il più celebre mito attribuito alla tradizione spartana.

Nell’immaginario comune Sparta viene infatti concepita come la civiltà senza scrupoli della guerra e della violenza, probabilmente a causa dell’influenza di alcune pellicole cinematografiche come quella di Zack Snyder del 2007, 300.

Ma questo mirage spartiate ha radici ben più profonde, che si attestano già nelle fonti immediatamente posteriori al declino della polis: lo stesso scrutinio dei neonati potrebbe essere il frutto di tale mitizzazione.

Solo Plutarco (I-II secolo d.C.) tratta della procedura, per cui le famiglie conducevano i propri bambini presso i più anziani, incaricati di esaminare se questi fossero abbastanza robusti per essere degli Spartiati. Talvolta però, capitava che qualche neonato non fosse all’altezza, e le regole parlavano chiare: i bambini deboli devono essere abbandonati in una voragine nei pressi del Taigeto, la catena montuosa che si erge ancora oggi su Sparta.

Questo elemento, tipico della tradizione utopica della filosofia greca, viene spesso ripreso e idolatrato ancora oggi, nonostante la sua dubbia storicità. Lo stesso Adolf Hitler ne farà vanto per includere il motivo eugenetico nella sua dottrina: si tratta solo di uno dei tanti costumi antichi distorti da totalitarismi come Nazismo o Fascismo.

Ma perché gli storici ritengono che la testimonianza di Plutarco non possa godere di attendibilità?

La risposta è ricavabile da un’analisi della società spartana che, al contrario di quella ateniese che si fondava su classi di censo, aveva alla base delle classi di età. E mentre ad Atene anche le classi inferiori subiscono un’evoluzione, a Sparta la distinzione tra età è molto più rigida.

Perciò, solo agli Spartiati che rientravano nella giusta fascia di età, quella in cui vigore e forza fisica erano al culmine, era permesso avere un figlio. E, nel caso questa regola non fosse rispettata, il neonato veniva gettato dalla famosa rupe.

In questo modo Sparta assumeva il controllo anche sulla distanza tra una generazione e l’altra: una pratica che a noi moderni Occidentali può di certo sembrare eccessivamente crudele, ma che nella mentalità degli antichi Spartani trovava una sua logica.

Una logica che forse oggi torcerebbe il naso nel vedere il ruolo sempre più secondario dell’attività fisica nell’educazione dei nostri bambini, destinati a una vita di ufficio e di schermi che riserva poco tempo ed energia alla cura del proprio corpo.

Giada Atzeni

 

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L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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