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La moda nell'antica Roma

La moda nell'antica Roma

Primavera-estate 2024: dimenticate jeans e t-shirt, buttate via le vostre sneakers e fate spazio nell’armadio a tuniche e corone di alloro, un attesissimo comeback dopo ben 2000 anni.

Era il 79 d.C. quando, in ottobre, il Vesuvio devastò Pompei: un evento senz’altro tragico, ma che, immune dalle alterazioni cristiane, ha permesso la conservazione di una vastità di reperti, tra cui dipinti raffiguranti la moda dei civili di epoca imperiale.

Sia quella maschile che quella femminile erano caratterizzate dall’uso della tunica, che nella stagione fredda veniva sovrapposta ad altre tuniche. Un espediente lecito per combattere il clima di dicembre, se non fosse che queste tuniche erano senza maniche. Le maniche lunghe saranno introdotte solo più avanti, durante il tardo impero, legate alla tunica grazie all’ausilio di nastri e bottoni.

Spalle e braccia potevano essere in parte coperte dalla stoffa della stola, senza cuciture e lunga fino ai piedi, che veniva spesso stretta in vita con una cintura, detta cingulum. L’uso della cintura era però vietato alle vestali, le sacerdotesse vergini che si occupavano del culto della dea Vesta.

Inevitabili le influenze orientali, specie dopo l’espansione dell’Impero verso le coste dell’Asia Minore (attuale Turchia), come per le donne nel caso del babilonicum, uno scialle in seta da legare in vita, accentuandola e donando all’outfit un tono da Le mille e una notte.

Sui colori non dobbiamo farci trarre in inganno dalle statue in marmo bianco, una volta colorate. Il colore più gettonato era sicuramente la porpora, che veniva ricavata dai molluschi e aveva una grande importanza simbolica per gli imperatori, almeno fino alla consolidazione della religione cristiana. Ma il babilonicum, in particolare, poteva essere di diversi colori e, con meno pudore di quanto ne avremmo noi oggi, diverse trasparenze. Dipendeva non solo dalla vivacità del colore, ma anche dalla densità di pieghe che andavano a coprire o meno il corpo della donna. Questo, per molti uomini, fu motivo di scandalo, specie quando, nella stagione estiva, le temperature non permettevano l’uso dello strophium, una fascia che avvolgeva il seno già nell’Antica Grecia.

Per quanto riguarda la testa, le donne romane preferivano non adornarla per sfoggiare le loro acconciature, arricchite talvolta da nastri, soprattutto nelle più giovani. Un’ampia trattazione andrebbe riservata ai gioielli, simbolo della tanto criticata vanità femminile, spesso realizzati con perle, pietre preziose, tra cui specialmente gli smeraldi, ed oro, preferibile all’argento o al meno prezioso bronzo, utilizzato più per i fermagli per capelli.

Questi i principali trend che non vi faranno senz’altro passare inosservate, tanto originali quanto facili da abbinare, sperando di vederli al più presto su tutte le passerelle!

Giada Atzeni

 

Mosaico, villa del Casale

Mosaico, villa del Casale

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Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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