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O la vittoria, o tutti accoppati

O la vittoria, o tutti accoppati

La prima guerra mondiale fu un conflitto che portò alla morte di milioni di persone.

Conosciamo i militari che combatterono al comando del generale Luigi Cadorna, ma non tutti sanno che un po' più all'ombra, si trovava un corpo militare noto come "gli Arditi". Uomini che guerreggiarono nei Reparti d'Assalto.

Ho la fortuna di avere tra i miei professori, il docente Pio Bruno il cui padre, Salvatore, combatté nel quinto reparto d'assalto fra gli Arditi.

Una mattina della scorsa settimana accetto' di parlarmi di questo periodo e delle gesta del suo genitore.

Entriamo in un'aula fredda e disumanizzata, colpa delle finestre aperte e delle pareti spoglie. Dopo esserci sistemati il docente estrae dal suo zaino un libro “Giovanni Degli Esposti -Diario di guerra, 1915-1945” e si mette subito a parlare. Sembra quasi aver paura di perdere il filo dei suoi pensieri.

Man mano che racconta, il discorso diventa più coinvolgente e l'aula fredda si riscalda, mentre due ragazze si dedicano a scattarci qualche foto per fissare indelebilmente questo momento.

La voce è pacata, non gesticola tanto, invece tiene la mano ferma sopra il libro che poco prima ho avuto modo di sfogliare. L'ascolto attentamente:

 

"Verso la fine degli anni novanta avevo aperto un sito tutto in francese dove pubblicai due foto di mio padre. Le uniche due in divisa da soldato di cui disponevo. Non capendo niente di vita militare, scrissi come didascalia: "Mio padre in divisa da soldato della prima Guerra Mondiale".

Verso il 2007, mi arriva un'email di un belga, aveva riconosciuto la divisa e mi spiegò che mio padre era un Ardito, aveva combattuto nei Reparti d'Assalto della prima guerra mondiale.

Quando lessi l'email, restai per un po' a fissarla poiché mi sembrava una cosa incredibile. Sapevo, bene o male, chi fossero gli Arditi, il loro innovativo e audace modo di combattere e il loro valore, ma sapere che mio padre era stato uno di loro, mi sciocco'.

Era stato arruolato nel 1917 come fante della Brigata Sassari e arrivò al fronte nel febbraio del 1918 all'età di vent'anni, due mesi dopo, entrò nel quinto Reparto d'Assalto." 

Salvatore Bruno

 

Mentre il professore parla, si sente solo il click della macchina fotografica, l'atmosfera diventata opprimente e  io pendo dalle sue labbra.

Il suo racconto fa nascere in me il desiderio di scoprire la storia di questo corpo.

I Reparti d'Assalto erano una forza speciale dell'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, ma più comunemente conosciuti  come "Arditi". Fondati nel 1917, gli Arditi erano selezionati tra i soldati più coraggiosi e fisicamente preparati, addestrati per compiere incursioni audaci e violente nelle linee nemiche, con l'obiettivo di demoralizzare le truppe avversarie e preparare il terreno per le avanzate dell'esercito regolare.

Erano equipaggiati con armi e attrezzature specifiche per le loro missioni, incluse bombe a mano, pugnali (il famoso pugnale degli Arditi), e talvolta armi da fuoco automatiche. Erano noti per la loro tattica aggressiva e per il loro motto "O la vittoria, o tutti accoppati", che rifletteva la loro determinazione e la loro accettazione del rischio elevato delle loro missioni.

La loro audacia, le loro tattiche innovative e il loro spirito indomito hanno lasciato un segno duraturo nella storia militare italiana, facendo degli Arditi una delle unità più celebri e romanticizzate della Prima Guerra Mondiale.

Secondo il mio docente, l'unico modo di far conoscere la storia degli Arditi è parlare, e condividere i racconti con i ragazzi di oggi sono loro che rappresenteranno la memoria della  generazione X.

 

Giorgia Meloni

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Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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