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Omeopatia: mito o realtà?

Fonte dell'immagine Bruno Germany

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10 Aprile – Giornata mondiale dell’Omeopatia

della Dottoressa Rita Floris medico - specialista ginecologa

 

La scelta di questa data per celebrare la Giornata Mondiale dell’Omeopatia è da ricondursi a quella di nascita del suo padre fondatore, Samuel Hahnemann: 10 aprile 1755.

Se l’Omeopatia è una chimera o un sistema senza valore, finirà da sé…” Guizot, ministro di Luigi Filippo rispose così agli accademici di Francia, invidiosi dello straripante successo di Hahnemann, trasferitosi a Parigi negli ultimi anni della sua vita. Questa frase, permissiva e possibilista, pronunciata circa due secoli fa, offrì alla nuova scienza da lui scoperta, la possibilità di prosperare e giungere ai giorni nostri più vitale che mai, per gli esseri umani, gli animali e le piante. Dal suo metodo sono derivate altre discipline di più semplice applicazione, quali l’Omotossicologia, la Floriterapia, la Medicina Antroposofica ecc. con le peculiari variazioni che ciò ha richiesto.

Su quale legge si fonda? Sulla similitudine, ovvero curare la malattia con la stessa sostanza in grado di produrla. Essa consiste nell’osservare i sintomi del malato e il modo in cui si manifestano, e ricercare quale sostanza ha sperimentalmente provocato gli stessi sintomi nell’uomo sano. Si cerca e quindi si sceglie il rimedio che presenta il quadro più simile a quello del malato. La centralità della persona è un elemento essenziale che sostituisce l’atteggiamento usuale della medicina chimica, privilegiante invece il sintomo e la malattia.

Qual è il metodo di preparazione? Questo include la diluzione della sostanza di partenza in passaggi successivi, espressi dal numero che compare sulla confezione. Se la scritta è 9 CH significa che la diluizione è avvenuta nove volte e così via. Tra una diluizione e la successiva avviene la dinamizzazione che consiste nell’agitazione meccanica (succussione) del contenitore. Questo passaggio fondamentale dà un senso alla diluizione, impregnando l’acqua con un’impronta, la memoria del rimedio, dando ai suoi domini di coerenza la forma che ne configura fisicamente il messaggio. La stessa acqua impregnerà poi i granuli, i globuli o le gocce idroalcoliche che ne conserveranno l’informazione, anche a distanza di anni.

Quali sono i principi guida?

1 - La conoscenza del terreno. Il medico Omeopata osserva, attraverso i diversi episodi patologici del paziente (la dermatite atopica del neonato, l’asma, poi la depressione, il fibroma uterino ecc.) e riconosce una stessa malattia cronica che assume forme e localizzazioni diverse a seconda dell’età, del grado di intossicazione e dei conflitti emozionali in atto.

2 – Instaurare un drenaggio. L’omeopata non si appaga di prescrivere il medicamento seguendo la legge dell’analogia, ma provoca anche una salutare eliminazione di rifiuti tossici con le tecniche naturali più adatte al paziente, comprendenti la dieta.

Da dove provengono i medicamenti omeopatici? Essi derivano da tutti e tre i regni della natura, animale / vegetale / minerale; ma anche da organi, e da materiale patologico del paziente stesso o di altri (per i nosodi). Tuttavia ciò non implica alcun rischio poiché tutto è sottoposto a rigorosa sterilizzazione prima di essere avviato alla diluizione e dinamizzazione. Solitamente, si usano tali preparati di origine patologica in potenze elevate, a partire dalla 15 CH nella quale è impossibile trovare una sola molecola del preparato originale del quale conserva solo l’impronta, il messaggio.

Sarà vero che provoca un aggravamento? Nel momento in cui si avvia il trattamento omeopatico, la sovrapposizione delle due malattie, quella del paziente e quella da medicamento, può indurre un lieve aggravamento del quadro, talvolta allarmante per il malato. Per il medico si tratta invece della conferma della sua scelta: la chiave coincide perfettamente con la serratura, e l’aggravamento si dissolve rapidamente lasciando spazio all’alleviarsi e diradarsi dei sintomi: per primi i più recenti e poi, via via, i più antichi, profondi e radicati. Le diluizioni 50 millesimali (6/12/18/30/60 LM e altre) sono state sperimentate e sono tuttora utilizzate per ridurre o eliminare tale fase di iniziale peggioramento, in alcuni casi poco sostenibile secondo la gravità del quadro.

Come si assorbe? Ciò avviene attraverso la mucosa orale, in particolare sublinguale, distanziato da altri sapori, almeno 15 minuti prima o un’ora dopo un pasto o dentifricio, bibite, caramelle ecc. L’assorbimento dovrebbe avvenire lentamente: non succhiare, non masticare e non deglutire sino al completo scioglimento. Le stesse regole valgono per le gocce, sia deposte direttamente sotto la lingua, sia diluite in poca acqua, da bere a piccoli sorsi consecutivi, tenuti ciascuno un minuto in bocca. Nell’emergenza la regola “lontano dal pasto” non si applica: si assume il rimedio anche durante un pasto, dopo aver sciacquato la bocca con sola acqua e in seguito si riprende nelle condizioni prescritte.

Il medico omeopata, in cosa differisce? Egli ha compiuto gli stessi studi dei suoi colleghi, con laurea e specializzazione/; ha frequentato le stesse lezioni e seminari e tirocini; ha superato l’esame di Stato per potersi iscrivere al suo Ordine. Ma, a un certo punto, si è reso conto di poter fare di più per i suoi pazienti e per questo gli occorrono altri anni di studio col nuovo orientamento e una vita intera per perfezionarsi. Non esiste un omeopata specialista così come comunemente inteso; infatti, egli non può esimersi dal curare la persona intera, oltre il distretto del corpo che presenta in quel momento un problema. Larte dell’Omeopatia è, per chi la applica, intellettualmente soddisfacente; e altamente gratificante poiché offre risposte talvolta introvabili con la Medicina chimica (comunque utile e necessaria in determinate situazioni). Ed è una maniera dolce, non intrusiva, di curare la psiche: Omeopatia Medicina per l’anima.

Quanti si curano con l’omeopatia? In Europa 100 milioni e nel mondo oltre 600 milioni (dati OMS). Si dice che l’Omeopatia sia più praticata che conosciuta e che susciti l’entusiasmo di chi la assume, spesso senza cognizione di causa. Perciò propongo da decenni, un tempo alle mie pazienti, e attualmente nei miei gruppi, momenti di formazione di cui questo breve sunto è un minuscolo esempio. Goccia a goccia cerchiamo di colmare insieme questa lacuna, sempre alla ricerca del modo migliore per curarci, guarirci e renderci longevi, felicemente e consapevolmente.

Dott. Rita Floris

Youtube @ritafloris

Instagram: doc.ritafloris

Facebook pagine: Flori’s DIET - Studio Guarire di Gusto // Profilo: Rita Floris

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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