10 Aprile 2023
Chi non ha mai provato nostalgia? Sfido chiunque a non aver mai provato questo particolare stato d'animo, a volte bello, a volte brutto. A volte piacevole, a volte triste, a volte confortante a volte irritante. Quanto sarebbe bello provare la buona nostalgia, quella bella... Ma esiste davvero una ''buona'' nostalgia? Come puo' qualcosa essere definito ''buona' se letteralmente significa ''ritorno al dolore''? Come costruirsi un carattere senza mai aver provato rimpianti, dolore, vergogna?
Come non essere convinta che la nostalgia sia uno stato d'animo indispensabile quando io stessa la provo ogni giorno?
Sono più che sicura che chi prova nostalgia farà grandi cose nella vita.
Non intendo per forza diventare il concorrente di Elon Musk, ma anche semplicemente essere felici, che è già una grande cosa. Mettere su famiglia, essere fieri dei propri figli, fare il lavoro dei propri sogni, anche se umile, comprare la casa tanto desiderata, salvare un cane dalla strada. Queste, per me, sono grandi cose. Ma come la nostalgia ci puo' aiutare a fare questo? È un semplice sentimento, no?
Io sono sicura che chi prova nostalgia per aver perso un amico dopo un litigio, chi la prova per la lontananza dalla propria terra o chi la prova perché rimpiange di non aver fatto qualcosa, nel futuro rimedierà. Ci penserà due volte prima di alzare i toni, prima di innamorarsi della prima persona che vede e partire per una meta sconosciuta o prima di affezionarsi esageramente a un posto.
E diamolo questo abbraccio! Facciamoli i salti di gioia! Diciamola questa parola che tanto temiamo! Bisogna esteriorizzare! Esteriorizzare i propri sentimenti alle persone, alle cose, a noi stessi. Cosicché quando si proverà nostalgia, perché si, la si proverà, sia un dolore, certo, ma un dolore bello. Un dolore che ci dice: che belli che erano questi tempi, mi mancano... ma ora faro' di tutto perché succeda di nuovo, con persone nuove in posti nuovi. Ecco il compito della nostalgia: aiutare l'uomo ad andare avanti. Aiutare l'uomo a capire chi veramente sia, lo forgia, scolpisce il suo carattere e, in qualche modo, traccia il suo futuro.
Si puo' avere nostalgia di tante cose: del gelato dopo scuola quando si era bambini, della facilità con cui si faceva amicizia al mare o della mattina di Natale quando, per la prima volta dell'anno, ci si alzava presto con gioia ed entusiasmo.
Io ho nostalgia di tante cose. Mi manca il mio paese natale, la mia famiglia, le mie abitudini, che forse non avrei più, perché sono cresciuta. Mi mancano queste cose ma il fatto che mi manchino mi permette di andare avanti. Mi permette di proiettarmi nel futuro, fare piani, magari per tornare li', magari per ricreare quell'atmosfera altrove. Mi sento un po' come Foscolo: allontanata di forza dalla mia Zante, la vedo solo attraverso foto, racconti, notizie. Attraverso i miei ricordi, attraverso gli occhi dei miei amici ancora li', attraverso la nostalgia. Attraverso le parole di una canzone, la sua melodia che mi rimanda a un passato ormai lontano. Un passato carico di emozioni, di persone e di luoghi. Un passato ancora pronto ad accogliermi come se niente fosse... come se la mia esperienza all'estero fosse solo una piccola parentesi che, quando si legge, si salta perché non importante. Un passato che, grazie alla nostalgia, ho imparato a lasciarmi alle spalle. Ma ogni tanto l'Orfeo che sonnecchia in me prende il sopravvento e si gira. Si gira solo per verificare che non se ne sia andato, che sia ancora qua, a seguirmi fino alla fine.
Quindi si. Sfido chiunque a non aver mai provato nostalgia. A non aver mai voluto provarla, anche solo il tempo di un istante. Sfido chiunque a dire che la nostalgia non lo ha aiutato a crescere, a cambiare e a conoscersi meglio.
Da secoli accompagna l'uomo nella sua vita, ha forgiato i poeti più illustri, gli innovatori più celebri, i rivoluzionari più agguerriti, ma anche gli uomini più umili, più riconoscenti, più comprensivi. Accogliamola nelle nostre case, nei nostri pensieri, nella nostra quotidianità e godiamola, usiamola come esperienza di vita.
Léa Lauret
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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