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Una storia senza fine

Una storia senza fine

Alcune azioni sembrano ripetersi per sempre: nutrirsi, vestirsi, guarire da una malattia o da un cuore spezzato, lavarsi i denti, tagliare il prato, raccogliere le foglie quando c'è vento, portare fuori la spazzatura. Questi gesti ripetitivi sono annunciati da due eroi mitici: Sisifo e le Danaïdi.

Sisifo è condannato a spingere uno scoglio sulla cima di una montagna indefinitamente per aver voluto catturare la morte. Le sue compagne di sventura, le Danaidi, numerose figlie del re Danaos, condannate a un altro compito assurdo e ripetitivo che consiste nel riempire ogni giorno dei vasi forati, dei barili bucati, come punizione per avere ucciso i loro mariti durante la prima notte di nozze.

Molti artisti hanno immortalato la condanna delle Danaidi in modo diverso, ma quasi sempre con il volto della tristezza o della disperazione, tranne Brancusi che nel 1913 scolpi una testa di marmo di una delle Danaidi con un misterioso sorriso.

Brancusi - Danaidi

Possiamo chiederci a cosa pensa questa ragazza che sorride mentre esegue una punizione così esemplare: magari allo "scherzo" che ha fatto al suo sposo? Oppure semplicemente le Danaidi sono felici nonostante siano all'inferno come scriveva lo scrittore Camus?

 

Noi stessi, insaziabili e difficili da accontentare abbiamo spesso una vita centrata sul desiderio. Ma il problema della brama, della smania è il suo carattere illimitato, indeterminato e infinito. Cercare di soddisfarle significa dedicare la nostra vita ad un lavoro senza fine che consiste nel cercare di riempire una giara bucata. Appena si svuota la giara, si cerca di riempirla di altre cose, altri desideri, altri auguri, altri piaceri possibili, altre ossessioni. La giara bucata diventa allora metafora dei nostri desideri  che non si fermano mai su nessuna scelta in particolare. Rappresenta l'inconsistenza, la vanità, il dolore di colui che girovaga senza fine nel labirinto delle voglie passeggere e degli impulsi effimeri mentre la preoccupazione di dover raggiungere la felicità non si ferma mai, e ci costringe ad altri sforzi per colmare la breccia che continuamente si riapre.

In effetti, noi stessi, verso coloro che ci vogliono bene, siamo delle giare, chiediamo sempre di più come se volessimo riempire la nostra giara (sottinteso il nostro cuore), bucata... Ci è difficile capire che il grande vuoto interiore che vogliamo "riempire", lo potrà essere solo dall'interno, altrimenti riprodurremo all'infinito la mitica storia del barile delle Danaidi...

Christine Lauret

Scultura di Rodin - Danaidi

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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