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Un'esperienza di vita..

Un'esperienza di vita..

Ogni giorno è diverso.

Ogni editoriale anche.

Potrei parlare della giornata della Terra, un momento importante per tutti... ma non lo faro'.

Potrei parlare del 25 aprile giornata della liberazione... ma non lo faro'.

Oggi scelgo di parlare di un'esperienza vissuta sabato sera. Un concerto. Niente di particolare penserete, invece quel sabato era tutto diverso perché era il giorno del primo concerto di un coro e anche di una band.

Avete sicuramente già fatto qualcosa che vi piace per la prima volta; vi sarete sentiti sicuramente eccitati, emozionati, avrete sentito le farfalle, volete intensamente vivere questo momento pero'allo stesso tempo lo temete.

Ieri ero io ad essere coinvolta direttamente, perché ero io a dirigere il coro e a cantare nella band.

C'è una grande differenza tra urlare nel pettine (che non ti ha fatto niente) davanti allo specchio e cantare di fronte a una sala piena. Anche se il concerto si svolgeva in una piccola sala di 100 posti (significa che tutti potranno vederti!), anche se eravamo  fra amici in un'associazione (ma lo sappiamo gli amici sono le persone più critiche), con la presenza dei due gestori del posto molto carini (appunto, non vuoi deluderli), la mattina del concerto avevo un unico desiderio ossia comprare un singolo viaggio per Messico e non tornare mai più, per non affrontare il pubblico. Ma mentre mi ritrovo con questo stato d'animo, vedo le persone che cantano con me, loro sembrano essere rilassati, e non vedono l'ora di iniziare... Allora? Allora faccio finta. Finta di non essere stressata, finta di controllare tutto, di avere la serata in mano. E... funziona! Nessuno si rende conto di niente. Mi parlano... faccio si con la testa ma nemmeno li sento, mi chiedono come... dove... quando... ma non capisco niente, sono ancora in dubbio tra darmela a gambe, sparire o rimanere zen... Dannazione! perché non ho seguito questi corsi di Tai chi nel parco al posto di guardarli sprezzatamente? Forse mi sarebbe servito oggi per non esplodere o non rompere il collo a colui che fa la scimmia davanti a me!

Dov'è andata a finire la mia famosa fiducia in me stessa? Dai! Devo mettermi nei panni di Rocky Balboa e fare come se avessi ingoiato una ciotola intera di cocaina e buttarmi "nell'arena". Ho caldo, ho l'impressione che litri di acqua escano dal mio corpo, ma da dove viene tutta quest'acqua? 

E' l'ora!

Addio Messico, le spiagge, la spensieratezza... Salgo sul palco e...

In un mezzo secondo il mio destino cambia. Da quasi fuggitiva divento presentatrice, direttrice di coro, cantante. Il Rocky Balboa che sonnecchiava in me si è svegliato. Non penso più, lo fa lui per me. Alla fine mi chiedo anche "ma perché tutto questo stress prima? Ne valeva realmente la pena? Eppure non era certo la mia prima volta quindi...". Quindi niente, ve lo confesso, ogni volta è e sarà sempre la prima perché ogni volta è qualcosa di nuovo: il posto, il pubblico, le canzoni, i coristi, il gruppo... Sono stata fortunata questa volta: ho avuto un bel coro e una band brava. Il mio destino di stasera lo devo a loro: Le Wings e la band Tottusu Sonaus. Bravissimi a loro!

Dai svegliati adesso, oggi non sei presentatrice, cantante, maestra o presidente della repubblica, oggi sei solo...

Christine Lauret

 

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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