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Pasquetta o pesce d'aprile?

Pasquetta o pesce d'aprile?

 

La tradizione del pesce d'aprile in Europa fa la gioia dei piccoli ma anche dei grandi. In effetti non è raro leggere una notizia falsa sui quotidiani del 1 aprile.

Le origini di questa tradizione sono evidenti fin dall'antichità greca. A quel tempo, i Greci avevano l'abitudine di dedicare certi giorni a delle divinità.

Così, il 1 aprile, 12 giorni dopo la festa dell'equinozio di primavera, era dedicato al Dio della risata.

Questa giornata è stata scandita da scherzi divertenti di ogni genere.

Questo giorno di festa perdura nella storia e si ritrova nelle tradizioni dell'antica Roma.

In questo periodo, la festa delle Hilaria, celebrata il 25 marzo in onore di Cibele e del ritorno della primavera, era l'occasione per fare scherzi divertenti e altre satire.

Scherzi, burle e farse del pesce d'aprile hanno dunque origini molto antiche. Ma la comparsa del pesce d'aprile resta ancora da chiarire.

Attaccare un pesce alla schiena potrebbe essere legato ai festeggiamenti della stagione della pesca.

Spesso l'aringa si ritrovava attaccata alla schiena, ma si è rapidamente trasformata in un falso pesce fabbricato con materiali diversi.

Oggi, i bambini si divertono a incollare pesci di carta alle spalle dei loro compagni, amici o parenti e inventare storie assurde per prendere in giro gentilmente i loro cari!

 

Per quanto riguarda la prima settimana d'aprile, Christine Lauret torna con uno dei suoi squisiti ritratti, più precisamente quello di un'artista particolare: Anna Gardu. Da non perdere!

Mercoledi scoprirete il manifesto delle olimpiadi di Parigi con un articolo che vi darà sicuramente la voglia di volare sino alla capitale francese.

Giovedi un programma musicale gioioso, pieno di canzoni coinvolgenti e ottimiste che illumineranno le vostre giornate.

Venerdi Zia Luisa ci ha riservato una torta salata da leccarsi i baffi!

 

Buona settimana a tutti e buona Pasquetta!

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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