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Il canto del cigno!

Il canto del cigno!

Qualche giorno fa sono stata invitata da amici a mangiare in un locale in cui suonava un gruppo.

Adoro la musica, tutti tipi, basta che sia suonata e cantata con emozione.

Il locale pieno.

"Tutti qui per il gruppo?" mi sono chiesta.

"Un gruppo conosciuto e apprezzato" ho pensato!

Non vedevo l'ora di sentire la prima canzone. Ero in ebollizione... guardavo il palcoscenico in fremente attesa..

Finalmente risuonano  le prime note della chitarra.

Il cantante s'impadronisce del microfono e qualche nota esce delle sue corde vocali.

Niente però che abbia una buona musicabilita' per le mie orecchie.

Un suono rauco, più urlato che cantato.

Ascolto.

Ma non giudico.

Cerco di capire quale sia la canzone. Non riesco a riconoscerla.

Shazam help!

Con quest'applicazione, senza dubbio scopriro' il titolo della canzone.

«Ricerca in corso»

«ricerca a fondo».

«non è semplice».

«nessun risultato»

Ecco i messaggi dell'applicazione.

Strano. Non è la prima volta che faccio una ricerca durante un concerto. Chiedo alla mia vicina di fare una ricerca, sicuramente il mio Shazam non funziona.

Stesso risultato!

È un bug di Shazam? Oppure è un Bug del cantante?

Opto per la seconda soluzione.

Perché una, due, tre... sei canzoni dopo sono ancora a bocca aperta.

Mi chiedo "che significa cantare per questo tizio?".

Secondo me sarebbe un eccellente attore.

Vi spiego la scena

Oltre ai giochi di scena che tutti cantanti rock fanno (ma in questo caso parliamo di amatori), questo rocker ha scelto di darsi allo spettacolo:

I suoi capelli: non so come hanno fatto per resistere alla pettinatura e "spettinatura" che infliggevano le dita del cantante.

Le sue ginocchia: oltre a flirtare con il parquet, gli chiedevano sicuramente: «abbi pieta di noi!». Non riusciva ad eseguire una canzone senza doversi buttare per terra in ginocchio, facendo finta di essere in trance, senza però dimenticare un'occhiata furtiva verso il fotografo (pagato da lui?) per assicurarsi di essere nella piccola scatola.

Ma non bastavano le ginocchia. Dopo un po' si sdraia per terra. Alcuni potrebbero pensare «è in trance, ha bevuto, è fatto...» io invece vi dico: tutto è stato studiato a tavolino.

Prima di buttarsi per terra si prende cura della scatola del suono attaccata alla sua cintura, la toglie e la mette da un lato, poi fa il suo numero di cantante che vive la sua musica, si... prende cura dei suoi baffi e dei suoi capelli mentre gioca a fare il chitarrista con movimenti quasi osceni sul parquet. Si alza e rimette precauzionalmente la piccola centralina del suono alla sua cintura. Tutto studiato, per chi sa guardare.

Si alza, canta... no per me urla.

Ma non giudico.

Ha scelto questo modo per esprimersi... why not?

Nel bel mezzo di una canzone lascia il palcoscenico, attraversa il locale va in bagno mentre i musicisti suonano imperturbabili. Poi torna, la mano ancora a chiudere la patta (sono sicura che non ha avuto il tempo di lavarsi le mani), sul palcoscenico, non senza avere abbracciato, strada facendo, uno o due amici...(orrore! Assicuratevi di chi vi abbraccia!)

Perché, questo tipo (assolutamente non di mio gusto), aveva un fan club!

Volete sapere chi?

Vi avverto, non saro' tenera.

Una platea di vecchi giovani.

Capelli bianchi, grigi, gialli, pizzeti grigi tagliati tutti nello stesso modo. Camicia, sopra i jeans, tesa sui ventri grassi di chi ha superato abbondantemente la cinquantina. Bicchiere di birra in una mano e con l'altra... non sa che fare. Perché a quest'eta', il problema è: rimanere in piedi per supportare un gruppo di rock, ok ma che fare del proprio corpo? Spalle curve, mano nella tasca del jeans, una leggera mossa del corpo che fa finta di seguire la musica, gli occhi... ipnotizzati dal cantante.

Ma sono io che non capisco niente oppure?...

Li osservo tutti e di colpo capisco.

Questi uomini che sembrano non volere invecchiare,

questi che cercano di ritrovare la loro gioventù,

questi che stano facendo carte false per dimostrare, a loro o agli amici, che sono ancora nel giro,

questi uomini sbavano d'invidia.

Lui, questo tipo, magrolino, il pizzeto e i capelli che iniziano ad andare sul grigio, lui è riuscito ad avere il posto che loro vorrebbero tutti: essere al centro dell'attenzione. Farsi vedere, per forse avere qualche donna più facilmente, per essere qualcuno o semplicemente il mito del cantante rock...

Che tristezza!

Mi fanno pieta. Li vedo già fra qualche anno in un casa di riposo sbavando davanti alla nuova infermiera giovane, trascinando i piedi come un esercito di zombie, volendo ancora una volta, recitare il ruolo del giovanotto.

Come un uomo sano, in là con gli anni, puo' ancora fare finta?

Finta di apprezzare, non una musica, ma solo fracasso.

Finta di apprezzare un posto in cui, spesso, è venuto per trovare qualcuno negli occhi dei quali brillerà.

Finta di apprezzare un cantante quando l'unica cosa che cerca è rimanere nel giro.

Finta di apprezzare le canzoni quando non è capace di canticchiare nemmeno un pezzo di una...

Come perdere la notte, ore di sonno e accettare la stanchezza che non mancarà di farsi sentire i giorni successivi, solo per …?

Per cosa alla fine?

Rimpiangere una vita mancata?

Pentirsi di non avere vissuto i propri sogni?

Rendersi conto, dopo una notte in bianco, che il suo mondo è sempre quello piccolo di ieri e tornare al suo lavoro dei «Tempi moderni» senza pensare che potrebbe cambiare realmente qualcosa al posto di ammirare un tizio con una indecente vanità. Vivere per procura attraverso uno pseudo cantante che sicuramente quando rientra a casa sua è disperatamente solo; perché quale può essere una donna sana che accetterebbe di condividere il suo quotidiano con una star mancata?

Ma non giudico.

Ragazzi, non ho aspettato la fine del concerto, comunque lo spettacolo era in sala: era una comedia drammatica, un remake di Il corvo e la volpe.

«Ogni adulatore vive a spese di chi lo ascolta»

Il cantante di questa serata ha ancora qualche giorno davanti a lui...

Io sono rientrata chiedendomi se fossi troppo vecchia per capire e apprezzare, oppure troppo chiaroveggente...

Christine Lauret

 

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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