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Lo smartphone: per il meglio ma anche per il peggio!

Lo smartphone: per il meglio ma anche per il peggio!

E se ci disconnettessimo per qualche ora?
Impossibile, diranno molti. Un pio desiderio, direbbero altri. Sfida, rincorrerebbero alcuni... Ma siamo onesti, riusciremmo a disconnetterci completamente per 24 ore? Resisteremmo a non fare quel primo gesto del mattino: prendere il telefono per renderci conto di quello che ci siamo persi durante la notte? Perché ormai è diventato un rituale, dirò anche il primo rituale del mattino, molto prima del caffè! 
I francesi consultano circa duecento volte al giorno il loro telefono contro centocinquanta volte per gli italiani. Non sarebbe ora di mettere un po' da parte questo comportamento da cittadino drogato dai media, narcotizzato dalle notifiche, intossicato dagli schermi?

Non possiamo davvero «smettere» per qualche ora? Abbiamo davvero bisogno di installare un'app sul nostro smartphone per limitare il nostro consumo di social media? Siamo diventati completamente dipendenti da questo piccolo oggetto al punto da permettergli di prendere le redini della nostra vita e lasciarlo sedersi a tavola, al cinema, a teatro, a letto e persino in mezzo ai nostri rapporti sessuali?

Di cosa abbiamo paura? Di perdere qualcosa? Un messaggio? Una chiamata? Siamo dipendenti dalle notizie, o semplicemente temiamo di perdere la connessione con il mondo, di non sapere cosa sta succedendo e soprattutto di rendersi conto che il mondo continua a girare anche senza di noi, senza i nostri like, senza le nostre emoji, senza i nostri commenti, rendersi conto che non siamo indispensabili. Abbiamo paura di perdere il nord? Perché questo piccolo oggetto è diventato la nostra bussola. Facciamo parte di un gregge che va nella stessa direzione al ritmo regolare delle notifiche. Come può un oggetto così piccolo governare le nostre vite?

Cosa succederebbe se decidessimo tutti insieme, lo stesso giorno, di non consultare i nostri social network, non postare nulla, non mettere like, fare lo sciopero dei social media e ritrovare, per qualche ora, la vita di prima: un libro, una vera conversazione, una cena in famiglia, una serata davanti al fuoco... 


Il 6 febbraio è la giornata mondiale senza smartphone, facciamo tutti un gesto che ci renderà umani, spegniamo i nostri telefoni, resistiamo alla tentazione dei social network, diventiamo per un giorno follower della nostra vita e non di chi si nutre dei nostri like. 

Questa settimana continuiamo a seguire Rolande Murat e le sue peregrinazioni. Dopo Milano ci porta a Parigi al salone mondiale del tatuaggio. Un articolo interessante, incentrato sull'essere umano e un reportage fotografico magnifico. Da non perdere martedì!
Mercoledì la giovane Giorgia Meloni scolpevolizzerà chi vive di Gossip. Un interessante articolo sulla Cronaca rosa. Da leggere!
Giovedì il programma musicale sul nostro canale YouTube vi accompagnerà tutto il giorno.
E, naturalmente, Venerdì,  non perdete la ricetta di Zia Luisa se volete avere un'idea sul pasto da preparare per questo fine settimana.
Buona settimana a tutti voi, pensate a staccare, diventate internauti responsabili...

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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