Il mondiale del tatuaggio a Parigi

Il tatuaggio! All'inizio di quest'anno due eventi importanti per dargli una nota di nobiltà: La convenzione di Milano e il mondial del tatuaggio a Parigi. Per Milano avete già letto l'articolo la scorsa settimana. Questa settimana appuntamento a Parigi!

Parigi La Grande Halle de la Villette.
Una bella organizzazione. Il luogo si presta: dimensioni dei box più che onorevoli, ampi corridoi, ariosi, per poter passeggiare, mostrare, incontrare, promuovere...
Il tempo non è bello, ma non importa, all'interno della grande Halle tutta Parigi è al mondiale!
Più di cinquecento artisti provenienti da tutto il mondo lo rendono attraente.

Da giovedì sera, tutti gli artisti convenuti, carichi come muli, sono arrivati e si sono presi il tempo di «accogliersi», abbracciarsi, baciarsi e mostrare la gioia di rivedersi.
Perché il tatuaggio è anche questo: una comunità di professionisti dove non manca il calore umano: tra tatuatori, tra tatuatori e modelli, tra tatuatori e visitatori... l'occasione di incontri innegabili.

Stili mozzafiato. Risultati incredibili. Da piccoli pezzi, a pezzi molto grandi, fino a braccia complete, ce n'è per tutti i gusti.

Stili e tecniche sono presenti: dall'ago al martello (per tradi polinesiani) fino alla macchina elettrica che diventa sempre più sofisticata.
Ma il più abbagliante resta il talento degli artisti che si rinnova, si reinventa e si nutre di questi incontri.

A questo Mondial Parisien i body-suit hanno il vento in poppa: tatuare tutto il loro corpo è impegnarsi in qualcosa di fusion con il rispettivo tatuatore, c'è solo questo modo per essere sicuri di trasformarlo con armonia, è una scelta che cambia «il proprio rapporto con il corpo». 
Ma è l'opera che rimane in luce, il corpo è solo il supporto di un'espressione scelta, negoziata, si offre come è e non sarà né giudicato... né maltrattato.

È vero che i membri di questa comunità interpellano spesso i loro look infernali, i loro stili più che originali, certamente un modo di comunicare con i futuri tatuati e che mostra anche ai visitatori solo curiosi, una tavolozza colorata di un mondo dove regna la tolleranza... 
Sii grasso, sii magro, un po' informale e non conforme, costruisci il tuo progetto, qui c'è qualcuno per ascoltarti, trasformarti, sublimarti e dirti, come sfoggia orgogliosamente questo bel nonno tatuato su un distintivo, «il mio corpo mi appartiene».

Ovviamente non posso lasciarvi senza un reportage fotografico di quest'evento mondiale ma anche ricordandovi che la causa animale è una causa cara nel mondo del tatuaggio, la foto precedente vi presenta l'opera di quest'anno esposta sui vestiti in un ciondolo o una spilla al mondiale di Parigi. Enjoy!

Rolande Murat