25 Novembre 2022
Oggi andiamo nel nuorese a Bortigali e nei suoi dintorni. Il nostro obiettivo della giornata è di raggiungere in bicicletta il monte Santu Padre a 1025 metri di altitudine.
Siamo sotto il monte che regna sull'altopiano di Abbasanta, verdissimo in questo periodo dopo le piogge autunnali.
Bortigali è un bel paese, storicamente benestante caratterizzato, tra le altre cose, da queste finestre e porte dagli architravi in trachite rosa in stile aragonese, ancora ben visibili in alcuni edifici del centro storico.
La zona è ricca di siti archeologici: iniziamo la salita e incontriamo i cavalli del centro ippico vicino. Ci ritroviamo di fronte a un sito archeologico che si chiama Sa Corte, valorizzato da poco. C'è un bellissimo panorama sia sul monte Santu Padre, sia sul paese di Bortigali che sembra quasi un presepe.
Possiamo vedere in questa zona tantissimi muretti a secco. Le pietre utilizzate per costruire questi muretti furono prese all'epoca, anche dai moltissimi nuraghi attorno. Nel 1820 venne promulgato il cosiddetto editto delle "chiudende" che autorizzava la popolazione residente a poter delimitare i terreni collettivi mediante la realizzazione di questi muretti a secco, creando la proprietà privata. Solo chi era gia benestante aveva la possibilità di pagare operai per realizzare la chiusura di queste superfici, di fatto una volta diventatone proprietario, questi potevano poi impedire l'accesso al pascolamento a tutti gli altri.
Questa situazione naturalmente fu la scintilla che causò decine e decine di rivolte sopratutto nei paesi dell'interno con tantissime vittime, questo favorì anche un periodo di gravi disagi sociali e anche la nascita di un lungo periodo di banditismo in Sardegna. Questi muretti che oggi sono patrimonio mondiale dell'UNESCO, furono la causa scatenante di un periodo tanto polemico, che il famoso poeta Melchiorre Murenu arrivò a scrivere:
«Tancas serradas a muru. Fatta a s'afferra affera.
E si cu chelu fit in terra che l'aian serradu puru.»
che significa: «Campi chiusi da muri. Fatti all'arraffa arraffa. E se il cielo fosse in terra avrebbero chiuso anche lui.»
Passiamo davanti al nuraghe Tintirriolos purtroppo chiuso ai visitatori e ci dirigiamo verso il nuraghe Orolo. Con un po' di fatica siamo arrivati di fronte a questo monumento che contiene diverse stanze e una torre. È un nuraghe conservato ancora molto bene che merita di essere visitato fin sulla sua sommità da dove si puo' ammirare un bellissimo panorama.
Il quadro ci lascia vedere in lontananza tanti paesi a ridosso del lago Omodeo e parte del lago stesso.
Dopo diversi chilometri ci troviamo in una valle dove confluiscono due fiumi che segnano il confine tra il territorio di Silanus e quello di Bolotana.
Arriviamo alla chiesa campestre di Santa Maria De Sauccu (Sambucu): un santuario con una cinquantina di "muristenes", piccole costruzioni attorno alla chiesetta dedicate alla madonna situata nel territorio di Bolotana, ma venerata dai Bortigalesi. A settembre si svolge una partecipata processione a cavallo, per la festa a lei dedicata, che segue lo stesso percorso che noi abbiamo fatto in bicicletta oggi. Gli alberi ci fanno vivere i colori e i rumori dell'autunno, tutto è giallo oro.
Siamo adesso nel bosco di Badde Salighes che circonda la villa Piercy, dal nome dell'ingegnere inglese che ha progettato i primi tratti di ferrovia in Sardegna. La villa oggi è diventata un museo.
Il villaggio attorno alla villa fù costruito dallo stesso Piercy per tutto il personale che lavorava nella sua azienda agricola. Entriamo in questo bosco: "l'Agora dei Tassi", con degli alberi bellissimi tra i quali il tasso millenario più grande d'Europa. Il tasso è una bellissima pianta ma tutte le sue parti dalle foglie ai rami sono velenose... l'unica parte non velenosa è il suo bel gheriglio rosso quindi niente maiale arrosto con questa legna ragazzi!
Ci avviciniamo verso la fine del percorso e saliamo sul monte Santu Padre col maestrale che ci accompagna e rischia di farci decollare... Infatti, Santu Padre è il paradiso degli amanti di parapendio e deltaplano, che possono sfruttarlo come base per il loro decollo.
Ammiriamo, nonostante il vento, il freddo e le nuvole, il paese di Bortigali. Da qui abbiamo il migliore panorama di tutto l'altopiano con il lago Omodeo e l'altopiano di Abbasanta con i terreni chiusi dai muretti a secco. Si intravede anche il Supramonte di Oliena, il paese di Sarule ai piedi di Monte Gonare e Ottana. Siamo a 1025 metri di altitudine e dobbiamo adesso fare 5 chilometri di discesa ripida con 600 metri di dislivello per raggiungere Bortigali da dove siamo partiti.
E' stata una giornata bellissima, siamo stanchi, abbiamo patito un po' di freddo, ma siamo anche appagati da tutto quello che abbiamo visto. I colori, i paesaggi, le temperature tutto è stato gradito oggi.
Alla prossima volta!
Massimiliano Lecca & Marco
Christine Lauret
Godetevi il diaporama della gita qui sotto.
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L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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