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La fine di un mondo

La fine di un mondo

A Giuseppe

A Mattia

A chi vive la fine di un suo mondo...

 

Non ci avvisa quasi mai la fine del mondo.

Non ci avvisa nelle situazioni nelle quali l'ordine naturale è sovvertito, tipo quando a poco più di quarant'anni ti mangi i chilometri con la tua bici e non sai che sono gli ultimi.

Non ci pensavi. Al massimo pensavi a programmare il prossimo viaggio in quel mondo che stava finendo a tua insaputa.

E non pensavi a cosa succede a chi ti vede e non può più parlarti.

Forse succede come quando azioni la macchina che fa lo zucchero filato...gira velocissima, un moto di particelle, ci vuole un momento per farle riaggregare e comunque saranno in un'altra forma.

È una fine del mondo, di questo almeno. Lo è anche per chi ti guarda incredulo su un letto, lo stesso dove tu guardavi qualche tempo fa la fine del mondo di qualcun altro.

Anche per chi resta è la fine di un mondo. Il mondo dei: "Birretta stasera?" O dei: "Portala sotto casa che te lo aggiusto io!"

È la fine del mondo dei: " Ma che dici? Riusciamo a partire? C'è un last minute. Ti organizzi con moglie e figli? Noi due, una settimana, tra uomini..."

È forse la fine del mondo di certezze che si interrompono. Di quotidianità e cose scontate, che si sapevano già non fossero scontate.

Perché il valore di una relazione fraterna, anche senza vincoli sanguigni qualcuno lo capisce comunque e lo vive avido di dare e ricevere. Lo capisce talmente che, sgomento, non vede questo presente e neppure un futuro che non contempli più una presenza.

Chi resta è lì, su una zattera alla deriva, a leggere tra le onde che il mondo oggi è finito un po' anche per lui. E purtroppo lo legge perché lo sguardo non può che andare verso il basso, insensibile ora a tutto il resto, incurante ora a chi vorrebbe gridarti che il tuo mondo c'è ancora.

Non bisogna ascoltare nulla e nessuno. Bisogna ripetersi che "Si, è un po' la fine del mondo, almeno di quello..." E tutti gli altri in silenzio, ma essendoci.

Sulla riva di quel mare, pronti a tirare la cima della corda che ti farà tra un po' comprendere che c'è qualcuno che si sta preparando a nuove certezze, quando si avrà la capacità di risollevare lo sguardo e continuare da un mondo che oggi è finito!

Denise Vacca

(Lettrice di Words and Dreams magazine, co-creatrice della società dei sogni con Barbara e Domenico)

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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