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Maturità dei miei sogni

Maturità dei miei sogni

Antonello Venditi parlava in una sua canzone di quattro amici con una chitarra, quattro ragazzi che sognavano un grande futuro, dei ragazzi dal cuore leggero, pronti ad affrontare uno dei primi traguardi della vita di uno studente.

In quella canzone, diventata l'inno di tutti i maturandi, il celebre artista è riuscito ad esprimere le paure dei ragazzi all'ultimo anno del liceo, nonostante Venditi inviti a non tremare.

Com'è nata l'idea della maturità? Meglio nota come "quella cosa che non dev'essere nominata mai sino al mese di maggio" quasi fosse il signore Oscuro del noto maghetto.

Ebbene, cari maturandi, dobbiamo mettere sotto processo lui: Giovanni Gentile.

Immagino che lo abbiate già sentito nominare. Il nome ci  rimanda alla  "Riforma Gentile" in ambito scolastico, che risale addirittura al 1923, quando Mussolini era ministro di un governo di coalizione e iniziava la sua strada per imporre la dittatura in Italia.

Mussolini  dopo la marcia su Roma, riusci' ad ottenere il ruolo di primo ministro dal Re Vittorio Emanuele III e fu dopo la nomina che il duce organizzò il proprio governo, con l'incarico a Giovanni Gentile di ministro dell'istruzione.

Il "caro" Gentile, mise in atto una riforma che prevedeva una serie di atti normativi per il Regno d' Italia e che toccavano anche l'ambito scolastico.

Fra questi atti era inclusa la nuova maturità, quell'esame che per alcuni evoca paura e ansia.

Noi degli anni 2000 ci lamentiamo, ma sapete al tempo com'era? Ben più difficile e molto più complessa, le prove scritte non erano due ma bensì quattro e l'orale prevedeva il programma di tutti i cinque anni scolastici.

Anche la commissione era diversa, era incluso infatti un professore universitario, tre fra professori o presidi e una persona che insegnasse in una scuola privata o che fosse proprio estranea all'insegnamento. Inoltre, le prove si svolgevano in un'altra sede.

L'esame era veramente tosto, pensate che, negli anni venti, solo il 25% degli studenti riuscivano a diplomarsi.

Poi tutto è iniziato a cambiare nel 1937 con una nuova riforma nota come De Vecchi, dove si ridusse il programma dell'orale agli argomenti dell'ultimo anno e sarà con Giuseppe Bottai che la commissione diventerà interna, fatta eccezione per il presidente e il vicepresidente.

Arriviamo poi al 1969 con nuove modifiche per quanto riguarda la commissione che sarà mista, con due prove scritte, due materie da esporre all'orale e infine il voto in sessantesimi.

Poi anno dopo anno, la maturità ha subito tante variazioni cercando di aiutare un minimo anche noi, studenti, sino ad arrivare ad oggi: due prove scritte, un orale con la presentazione di materiale che possa guidare lo studente nella formazione di un discorso multidisciplinare e una commissione mista.

Arrivata qui, a qualche settimana di distanza dalla temuta maturità non so che aspettarmi, ma so per certo che tutti ci sederemo su quelle sedie, avremo di fronte a noi lo stesso foglio ma un futuro diverso. E' questa diversità che mi ha fatto capire quanto, nonostante tutto, una parte del mio cuore non dimenticherà i cinque anni delle superiori.

Giorgia Meloni

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Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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