19 Marzo 2023
Per me la felicità è presente nella vita degli Uomini. Non solo di alcuni, ma di tutti.
Si pensa che vada sempre ricercata, ma secondo me è già insita nell’Uomo, bisogna solo saper dove guardare. Per esempio: si nasce piangendo, quindi si potrebbe pensare che, in realtà, sia la tristezza a essere dentro di noi. Ma quando il nostro sguardo incrocia per la prima volta quello della mamma, quando lei ci stringe per la prima volta al suo petto e sentiamo battere il suo cuore, l'abbiamo trovata la felicità. Quando sentiamo una voce familiare che ha conversato con noi per nove mesi, parlarci finalmente dal vivo, ecco… questa è felicità, si guardava solo dalla parte sbagliata.
Man mano che si cresce, però, si tende a ricercarla troppo spesso. Non ci si accontenta più di un semplice sguardo o di un abbraccio improvviso. Si vuole la felicità solo per se stessi e subito. Si cerca di imprigionarla per il più tempo possibile. Si vuole provare questo sentimento all’infinito senza mai far niente per meritarlo. Ma così facendo non si dà un fine alla propria vita che diventa vuota, monotona.
La felicità è una bestia selvatica
Secondo me, Leopardi aveva capito perfettamente cos’è la felicità.
Come raggiungerla? Semplice: basta avere un obiettivo da perseguire! Senza una meta da raggiungere, senza progetti da realizzare, non siamo niente. L’Uomo deve fare qualcosa della sua vita, deve pensare, provare, sbagliare, ci metterà del tempo per arrivare a destinazione, ma più sarà il tempo impiegato, più l’arrivo sarà pieno di gioia e soddisfazione. Questo momento, però, durerà poco: la felicità è una bestia selvatica ed effimera. E poi? Cosa si fa? Si ricercherà per mesi, per anni un nuovo obiettivo, restando per tutto questo tempo infelici? Per questo, secondo me, al posto di cercare grandi piaceri, grandi felicità, si dovrebbero cercare piccole gioie. Si dovrebbero cercare piccoli attimi di felicità e vivere di questi.
Come ho detto, sono convinta che l’Uomo ha, da qualche parte dentro di sé, questo sentimento, deve solo aprire gli occhi e il suo cuore e cercare i piccoli piaceri della vita. Bisognerebbe trovare sempre l’aspetto positivo delle cose, anche se dopo aver passato una brutta giornata è difficile farlo, ma questo non vuol dire che non ci sia. I piccoli attimi di felicità ci ruotano attorno tutto il giorno, sta a noi allungare la mano e coglierli. Purtroppo, la società di oggi non è più propensa a fare questo piccolo sforzo.
Ci sono tanti modi per essere felici. Basterebbe anche soltanto guardarsi intorno, cercare tra la folla i sorrisi, i bambini che saltano di gioia o il viso illuminato di un anziano che assiste ai primi passi del nipotino. La felicità è anche continuare a desiderare quello che già si possiede e non passare da una cosa all’altra come ci incita a fare la società e il consumismo di oggi.
Il pane della felicità
Molte volte mi è stato detto di avere un carattere infantile o di essere troppo ingenua. Ma io credo che sia proprio grazie a questo che si possa riuscire ad affrontare la vita con il sorriso. Condivido la mia gioia con quelli che mi stanno vicino ma anche, semplicemente, sorridendo a uno sconosciuto per strada. Sono molto grata di avere questa personalità perché, oltre ai miei obiettivi, ho anche le piccole soddisfazioni e questo mi aiuta molto ad andare avanti e crescere.
Ogni giorno, mi nutro delle briciole che la felicità lascia dietro di sé e penso di vivere meglio delle persone che aspettano di trovare, forse un giorno, il pane della felicità.
Credo che la società intera debba cambiare modo di vedere il mondo per capire che, in realtà, sono felici. Mi sembra una cosa impossibile per cui solo i più attenti riusciranno a essere felici. Ma posso assicurarvi che la felicità è a portata di tutti, bisogna solo fare un passo in più e controllare se lei non si nasconde dietro l’angolo.
Léa Lauret (giovane lettrice di 17 anni)
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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