3 Maggio 2022
Percorrendo le città del Regno di Siam, tutte diverse ma anche tutte uguali, il nostro stupore sarà sempre crescente.
Questo grande paese caldo e umido trabocca di piante e fiori che vengono esportati e fanno la felicità di noi Europei.
Parlo sopratutto delle orchidee, l'una più maestosa dell'altra, che finiscono la loro vita nelle case dei collezionisti o nei bouquet sontuosi delle lussuose dimore occidentali o ancora nelle acconciature delle nostre spose.
Per noi occidentali il rapporto con l’arte floreale resta piuttosto limitato a occasioni festive o comunque ispirati a una concezione tutta terrena e mondana. In effetti, dall'unica rosa nel vaso a stelo (per un solo fiore) di casa, al semplice bouquet campestre o alle composizioni florali eleganti e complicate regalate in qualsiasi occasione, noi tendiamo ad usare i fiori per la decorazione e per il piacere... o legati all’omaggio ai nostri defunti nei cimiteri.
La cultura dei fiori è tutta diversa in Thailandia dove i fiori conservano aspetti decisamente sacrali. Se è vero che l'ondata turistica ha portato qualche cambiamento e che ormai vediamo delle bellissime composizioni floreali ornare gli alberghi, i ristoranti e le hall degli aeroporti in una profusione d'arte e colori, è perché il paese si inizia a conformare alle richieste del turista occidentale o perchè oggi si vuole promuovere le loro fantastiche produzioni.
Ma la realtà della Thainlandia ci permette di osservare i mercati di prodotti alimentari, strapieni di fiori, di bouquet, che vengono acquistati dalle donne siamesi alla stessa stregua delle stesse verdure. Sono poi destinati ad un'offerta sacrale in un tempio, ai piedi di un Buddha.
Pertanto, diventa imprescindibile visitare i mercati dei fiori. Qui vedremo quanta attinenza esista fra il commercio e il fervore religioso e in che misura si possano combinare ed essere compatibili... Vedremo migliaia di gambi di orchidee, gigli, garofani, rose... non potremo contare i fiori di loto (boccioli verdi immaturi oppure già pronti a fiorire) che passeranno dalle mani esperte delle fioraie, capaci di trasformare questa «materia prima» in veri e propri gioielli degni di un'offerta a Buddha. Potremo notare le cime staccate dagli steli essere intrecciate e assemblate in collane in una complessa armonia per uno solo scopo: ringraziare, celebrare, implorare...
In questi posti incantati in cui il fiore è il protagonista, conserveremo nella nostra memoria il profumo suadente dei fiori che hanno aspettato troppo tempo sotto il sole, sentiremo la fragranza dolce dei tropici e l'umidità dell'aria satura dai tanti profumi sospesi.
Ma al di là del semplice aspetto economico legato ai mercati dei fiori, vedere queste donne che preparano le offerte floreali silenziosamente, in modo ieratico, devotamente ancorate alla loro arte finirà per affascinarci e farci sognare...
Rolande Murat
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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