16 Luglio 2021
Se c'è un paese bellissimo, alloggiato tra il Vietnam, la Thailandia, il Cambogia, la Birmania e la China è: il Laos! Questo paese montagnoso, non ha il più piccolo accesso al mare, ma è una perla per gli innamorati della natura, dell'acqua, della serenità e della gastronomia.
Se siete uno di quei viaggiatori in cerca di un ambiente tranquillo e rigenerante, se scappate da posti di moda o luoghi sovrappopolati, se volete farvi del bene, che siate giovani o meno, soli o in compagnia, osate il Laos!
Posate le vostre valigie a Luan-Prabang e lasciatevi cullare dall'incredibile pace di questo luogo.
Qui, nessun bisogno di affidare corpo e anima all'agenzia di viaggi che "impacchetterebbe" la vostra "pensione", no... qui, tutto è facile e, credetemi - sbarazzati dal peso del «branco», potrete immergervi nella città al vostro ritmo e godervi la sua dolce vita...
Luang-Prabang, città dichiarata patrimonio mondiale dell'UNESCO, si vanta orgogliosamente della sua architettura in stile coloniale francese : il legno, le piastrelle, le persiane preziose delle dimore del sud della Francia. Tutte le case hanno solo un piano e portano stampato sulla facciata l'anno della loro costruzione, così come fanno le «nostre» anziane case créole (parlo delle colonie francesi, ovvio). Anche la scuola primaria è una replica perfetta della scuola della nostra infanzia. Davvero! Si direbbe di essere a casa, tranne che all'angolo di una viuzza, dove ci si ritrova faccia a faccia con il Mekong che pigramente scivola via come un lungo nastro di cioccolato.
Lasciamo il centro-città e scopriamo la perenne sfilata dei monaci che danno a Luang-Prabang la sua atmosfera particolare.
Che siamo in riva al Mekong o nella parte superiore della città, dove si annida un tempio con un accesso disagevole, qui, tutto è calmo e tranquillo e vi ricorda di essere spensierati. La vita spirituale sembra essersi stabilita lì.
Questi templi, molto attivi, mettono in scena la vita dei monaci senza la gravità, la segretezza e l'austerità dei templi buddisti della Thailandia.
Risate e allegria scappano dai gruppi di religiosi che si prendono cura di questi luoghi. E che dire dei monaci «lavandai» allegri e spiritosi che stendono all'aria chilometri di roba arancione, il cui spettacolo luminoso vi incanterà.
Lasciatevi andare sulle rive del Mekong, scrutate la riva inclinata e fangosa di fronte di difficile accesso. C'è il granaio di Luang-Prabang con i suoi prodotti di agricoltura bio che provengono da qua e che avrete modo di gustare in una delle numerose "scuole-ristoranti. Osate il MokPa al bambù (pesce del Mekong); «spaventate» il vostro palato con il Khao Poun speziato! Siete a Luang-Prabang, non umiliatelo, evitando il suo buonissimo Or Lam e aggiungete anche le Kaipen (alghe fritte del Mekong). Tutto un programma!
Vi lascio «gustare» una parte del «mio» Laos, ma è un paese che ha ancora tante cose da rivelare! Allora vi do appuntamento fra 15 giorni per il seguito del viaggio... qualche sorpresa in sospeso!
Rolande Murat
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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