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Alika: Il nuovo angelo della strada

Alika: Il nuovo angelo della strada

Date di eliminazione della schiavitù e di uguaglianza per tutti. Date a quante pare "inutili" ormai.

1794-Francia

1833-Inghilterra

1944-Italia

1964-America

 

Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, ricordatevi questo nome, anzi no. Non ricordatelo, non se lo merita, invece ricordatevi quello della sua vittima: Alika Ogorchukwu.

Era il 29 luglio. Erano le 14, c'era un caldo boia a Civitanova. Alika, nigeriano di 39 anni, chiedeva l'elemosina. Nel 2021 era stato investito da un ubriacone mentre tornava a casa in bicicletta. Si era,quindi, ritrovato nell'impossibilità di lavorare.

Questo venerdì pomeriggio chiedeva l'elemosina per sfamare sua moglie e i due figli di 8 e 10 anni. Aveva nella mano destra la sua stampella e in quella sinistra il suo recipiente con pochi centesimi. Non era stata una buona mattinata, aveva raccolto solo pochi euro. Forse è per questo che, quando vide passare Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, insistette un po' di più.

''Dai per favore, solo un euro. Sia gentile. Ho due figli. Devo mangiare, per favore. Solo un euro.''

Ma la frase che fece infuriare Filippo è stata quella indirizzata alla sua fidanzata:

''bella compra i miei fazzoletti o dammi un euro.''

Il passante non ha apprezzato la sua insistenza. Non ha avuto pietà della sua situazione. Si è semplicemente girato e ha cominciato a dargli un pugno. Poi un altro e un altro. Lo ha spinto per terra, ha preso la sua stampella e l'ha scaraventata sul povero indifeso.

Questa stampella lo aiutava nel suo disagio, a camminare. E' stata questa stessa stampella a togliergli la vita...

Nessuno.

Nessuno è intervenuto.

Eppure ce n'era tanta di gente.

Ce n'erano di negozi aperti.

Sapete quante diverse angolazioni ci sono del video della sua morte? Nessuno si è mosso. Nessuno ha urlato. Nessuno. Si può persino vedere una persona che va affianco a loro e si siede, come se niente fosse, su una panchina vicina.

Si vede lui, Alika, con le braccia tese che cerca invano di salvarsi la vita da solo. Qualche secolo fa li chiamavano gladiatori, oggi, sono chiamati angeli della strada: George Floyd, Patrick Lyoyna, Amir Locke, Bettie Jones (madre di 5 figli), Alika Ogorchukwu, la lista è infinita.

E' quindi questa la nostra realtà? Guardare un nero farsi ammazzare? Siamo tornati centenni indietro!

Ok, torniamo centenni indietro quando 4 milioni di italiani emigrarono negli USA. Furono creati i quartieri italiani perché non volevano che si mischiassero con gli americani. I nativi avevano paura di loro, non venivano accettati.

O quando gli europei hanno sterminato gli indiani d'America.

O, meno di un secolo fa, quando ci fu l'Olocausto.

Questo ma non solo: razzismo, xenofobia, omofobia, discriminazione. Fosse in un solo paese. Sono presenti in ogni singolo continente, in ogni singolo paese, in ogni singola città. E' allucinante. Accidenti, ma siamo umani!

Vi dice qualcosa ''I have a Dream'' ?

Martin Luther King, Rosa Parks, Emilie Gourd, Nelson Mandela, tutte queste persone sono morte per niente? Hanno lottato inutilmente?

Per quanto riguarda il caso Alika, il suo assassino ha chiesto scusa dicendo:

"è stato troppo insistente!"

Waw! Che argomentazione valida!... A quante pare sì dato che si è già capito che farà pochi anni di carcere. Era ovvio no? Ha problemi mentali e ha un trattamento sanitario, ma ciò non può giustificare minimamente quello che ha fatto.

Eh sì ma è un uomo bianco, giovane (32 anni), non possiamo mandarlo troppo tempo in carcere. Capite, poi gli roviniamo la vita. 

Cambierà, non lo farà più. Sapete quante donne dicono questo quando i loro mariti le picchiano? Sapete quando davvero succede che cambino? Mai.

Potrà chiedere scusa quanto vuole ma le sue parole non riporteranno il marito, il padre, il figlio, il fratello, l'amico, che hanno perso in questo venerdì 29 luglio.

E non dimentichiamo gli spettatori...

Non meritano il carcere anche loro? Sono complici di omicidio. Infatti, non esiste la neutralità in questa situazione, non intervenire significa avallare la violenza e il razzismo.

''Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti'' M.L.K.

Léa Lauret (giovane lettrice di 17 anni)

 

 

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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