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l'ultimo albero

l'ultimo albero

Sono l'aria che hai respirato

i fiori che ti hanno incantato

i frutti che hai mangiato.

Sono la fronda che ha chetato la furia impetuosa del vento

e la robusta radice che si è opposta alla forza distruttiva dell'acqua.

Sono il giaciglio dove, stanco, ti sei addormentato ;

l'albero sul quale, da bambino, ti sei arrampicato ;

il ramo dell'altalena dove ti sei cullato.

Sono il viale coperto di foglie

che, col giallo e l'arancio lucenti di pioggia,

festeggia l'autunno in città.

Sono l'ombra che ti ha ristorato

e anche il fuoco che ti ha riscaldato.

Sono casa, capanna, rifugio,

zattere, barca, scialuppa, remo,

antica nave che solca i mari,

mobile, tavolo, sedia, armadio,

banco di suola, manico di scopa.

Matita colorata.

Stecchetta di gelato.

Sono una porta, una finestra, un portone,

una bella scultura da accarezzare.

Sono il violino che hai suonato,

sono la musica che ti ha rapito.

Sono una povera bara coperta di terra,

che custodisce dei poveri resti,

che torneranno a nutrire la terra.

Sono cata, cartone, cartastraccia,

umile carta igienica, fazzolettino.

Sono il foglio del tuo giornale

e il quaderno del tuo bambino.

Sono un antico manoscritto,

sono il tuo vecchio abbecedario.

Sono il libro sussidiario

e anche quello di lettura.

Sono un bellissimo romanzo, un fumetto,

un vocabolario, un'antologia,

una Bibbia, un Corano,

un atlante che parla del mondo,

un libro di geografia.

Un libro di storia.

La tua storia.

La tua triste storia.

Sono il bosco che tu hai bruciato

e la foresta che tu hai sterminato.

Sono il deserto che hai generato,

e sono anche l'albero che hai dimenticato,

miracolosamente sopravvissuto

alla tua folle voglia di sopraffare il Creato.

Sono qui, davanti a te, inerme,

ferito, ma ancora vivo.

Se hai un cuore,

abbi il coraggio di guardarmi.

Sì, dico a te :

non voltare la faccia, non far finta di niente !

Ascolta queste mie parole.

Lascia andare la tua sete distruttiva,

usa tutta la tua intelligenza.

Questa è l'ultima occasione,

non puoi più sbagliare.

E ora ti chiedo, ti supplico :

non uccidermi,

risparmia la mia vita,

abbi cura di me.

Ed io, ti prometto,

dimenticherò tutto il male,

e, ancora una volta,

avrò cura di te.

Francesco Picciau

Dedicata a tutti gli alberi del mondo, la cui esistenzà è gravemente minacciata dall'azione dell'uomo che, con le sue scelte scellerate, rischia di compromettere per sempre la vivibilità sul nostro pianeta.

La poesia è dedicata anche agli alberi cittadini che in questi ultimi tempi, anziché essere curati e messi in sicurezza, vengono estirpati senza criterio, per dare spazio al cemento e chissà a cos'altro, in tante città italiane, compresa la città di Cagliari.

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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