7 Maggio 2021
Tutti i giorni parliamo di eroi.
Ma chi sono realmente?
Se ascoltassimo tutte le persone, saremmo tutti eroi. Chi perché ha salvato qualcuno, chi perché è sopravvissuto al cancro o chi perché ci ha semplicemente aiutati in un esercizio di matematica troppo difficile.
Penso che la parola eroe non si possa definire con precisione. Ognuno può avere la propria idea su chi può esserlo o meno.
La mia definizione è: «un eroe è quella persona che, nonostante abbia altre preoccupazioni, riesce ad aiutare gli altri». Ci può essere un eroe che salva un gatto da una brutta caduta, un eroe che quando vede qualcuno nella strada in difficoltà va ad aiutarlo, oppure quelli che, quando vedono un cane per strada, al posto di sorridergli e lasciarlo lì, lo prendono con sé e magari lo portano da persone in grado di prendersi cura di lui.
Al tempo degli eroi antichi, essi andavano a combattere per avere la gloria. Volevano essere ricordati dai figli. Essere famosi, onorare la propria patria. Ettore per esempio, prima di andare in battaglia disse alla moglie Andromaca che ci doveva andare per la gloria, l'immortalità, l'onore, ma soprattutto per essere un eroe. Per loro, un eroe è colui che affronta le sue paure, la morte, colui che affronta il destino.
Nella nostra epoca, la parola «gloria» ha diversi significati, così come la parola «eroe».
Per certi, un eroe è chi ha inventato una cosa rivoluzionaria come Facebook, Internet, i robot o ha scoperto le ossa di un uomo della preistoria.
Ecco! Per molti è questo un eroe. Queste persone sono coperte di gloria.
Per alcuni, un eroe può essere un attore, un cantante o il proprio padre. Per altri, invece, gli eroi non esistono. Sono presenti solo nei film. Per esempio Superman è perfetto. Insomma, è alto, forte, vola, aiuta gli altri. È l'eroe preferito dei bambini.
Ma davvero una persona deve per forza volare per essere considerata eroe?
Deve per forza essere grande, forte e avere 80 chili di muscoli ?
Secondo me no!
Usiamo la parole eroe troppo spesso, senza veramente sapere cosa significhi. No, la tua migliore amica non è un'eroina, perché ti ha accompagnata in bagno. Il tuo fratellino non è un eroe, perché, anche se ha tre anni meno di te, è riuscito a prenderti in braccio. No, per me non è cosi.
Secondo me, un eroe è un pompiere che esce da un palazzo di dieci piani in fiamme con due bambini in braccio. Un eroe è un medico che salva delle vite. Ma è anche un alunno che studia e fa il suo dovere. Chiunque può essere un eroe. E tutti ne abbiamo uno.
Il mio è un uccellino. Questo piccolo uccellino ha una bella storia.
Viveva insieme ad altri animali in un'ampia foresta. Un giorno presero fuoco tutti gli alberi. Attorno, non c'era nessun uomo. Tutti gli animali fuggivano, tranne il «mio» uccellino. Lui andò a prendere, in un ruscello vicino, una goccia d'acqua e per un lungo periodo, fece avanti e indietro con una sola goccia d'acqua nel becco. Un leone si avvicinò a lui e disse: «Sei stupido? Cosa credi di fare? Da solo non ce la farai mai a spegnere il fuoco con una goccia alla volta!»
L'uccellino rispose: «Appunto. Non fuggire e aiutami!»
Una creatura così piccola, con l'aiuto della speranza è riuscita a convincere e riunire tutti gli animali per aiutarlo... E per un momento, non c'era più né preda, né cacciatore, ma solo animali uniti per la stessa causa.
Quest'uccellino è un leader. È il mio eroe. Uno disinteressato, altruista che è determinato e dà l'esempio.
Non c'è bisogno di abito e brillantini, nè di spada e gloria, i nuovi eroi sono umili e lavorano nell'ombra...
Léa Lauret 15 anni
(giovane lettrice di "Words and Dreams"- Testo scritto a 13 anni)
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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