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Antonio Murruzzu, campione e gentiluomo

Antonio Murruzzu, campione e gentiluomo

Arriva...

Giacca trascuratamente buttata sulla spalla, camicia azzuro chiaro, abbronzatissimo, mi fissa con uno sguardo penetrante.

Oh, Dio mio! Chi ho scelto di intervistare oggi?! Un campione di equitazione o un rubacuori? Ma è vero ciò che dicono di lui? Farfallone, rubacuori, donnaiolo... Faccio accomodare il mio «latin lover» e l'osservo.

Non è molto a suo agio all'inizio, risponde in modo secco alle mie domande, rimane un po' «nascosto» mentre mi osserva. Pian piano si rilassa, inizia a essere più loquace, quando d'improvviso prende l'intervista in mano e mi dice: «tu devi sapere qualcosa su di me...» e là, come un pezzo di ghiaccio lo vedo sciogliersi. Arrivederci Mister rubacuori, buongiorno al vero Antonio Murruzzu, il campione, colui che è determinato, appassionato, ricco di esperienze, di disillusione, di successo... è proprio lui che volevo incontrare!

 

Antonio l'ho visto per la prima volta quattro anni fa su un cavallo... ovvio, visto che passa ore e ore ad allenarsi! Ho pensato: un cow boy!? Ne aveva il fascino. Faceva corpo unico con il suo cavallo. Quando tutti gli altri apparivano pesanti, lui sembrava volare sopra gli ostacoli con una facilità estrema. Quasi non sembrava gareggiare.

Antonio è cosi, concentrato dentro e fuori sembra menefreghista. Non fidatevi del suo lato scanzonato, non lo è. Anzi! È organizzatissimo, tenace, non molla mai, perfezionista all'eccesso, determinato, lo so, già detto, però è solo per farvi capire che è… determinato a vincere, a migliorarsi, ad essere un campione. Non rinuncia a niente per arrivare... qualche chilo di troppo gli pone dei limiti per le gare? Non è un problema: seppure sconsigliato da tutti decide di andare a Milano per fare una riduzione dello stomaco. Un sacrificio? Non lo è per lui. È felice di averlo fatto, soprattutto per il risultato, non tanto fisico (successo ne ha e ne ha sempre avuto), ma professionale... Là dove era pesante per la sua cavalcatura e cercava delle scuse fasulle per alleggerirla, adesso è una piuma e il cavallo non solo salta ma si libra sugli ostacoli... anche se per Antonio è stato un momento difficile dover riequilibrare la sua tecnica con la nuova corporatura.

«Il corpo deve essere all'altezza della sua montatura. Non puoi guidare una Ferrari se non hai le condizioni ideali e non serve a niente essere un buon cavaliere se hai un asino... Il binomio Cavaliere/cavallo deve essere equilibrato, complice».

 

Il signor Murruzzu è amante dei cavalli. Ne ha avuto tanti che hanno contato nella sua vita e ne parla con passione. Che sia Magnero del Monte Acuto con il quale gareggiava a 30 anni, Dormiglione, il primo cavallo con cui ha vinto tante gare o Tiberio che monta quest'anno per la seconda stagione, i cavalli sono la sua vita. Non è un mestiere per lui, è un amore. Se gli chiedete che fa durante il suo tempo libero, lui risponde: «Sto in scuderia, a passare la scopa, curare i cavalli; guardarli mi rilassa. Amo quello che faccio, non è un peso, tutt’altro, è un piacere».

Come fa a vincere? Come fa ad avere questa complicità con il suo cavallo? Per lui è semplice: fare amare al suo miglior amico ciò che fa. «Se gli piace saltare, salterà meglio, si darà da fare, l'importante è che non si annoi». Allora Antonio lo porta a passeggiare sul lungomare, in campagna, un po' di maneggio, ostacoli e galoppo… «la varietà è importante».

Secondo me, Antonio sceglie un cavallo che gli somiglia. A lui piace la varietà, il cambiamento, rimettersi in gioco, allora se trova un cavallo con lo stesso carattere indipendente, in questo modo possono essere felici l'uno con l'altro e vedere l'uno senza l'altro è come un ago senza filo

 

 

«Non ho mai smesso di cercare il mio orizzonte»

 

Antonio non si accontenta solo della Sardegna, sogna anche altri orizzonti. Terminata la stagione delle gare, si trasferisce subito negli Emirati Arabi dove l'aspettano con impazienza.

Infatti, il nostro cavaliere è diventato internazionale. Mentre continua a gareggiare e a imparare sotto il sole feroce degli Emirati, è anche il manager di un grande centro ippico, dove, oltre a gestirlo, fa l'istruttore e il personal trainer.

Però, la sua terra rimane la sua terra, e possiamo rilassarci, non lo perderemo mai, tra Sartiglia, gare e famiglia, la Sardegna è e sarà sempre in primo piano nel suo cuore.

 

«Stare bene significa avere la serenità, non i soldi»

 

Ho iniziato l'intervista con un seduttore, l'ho finita con un uomo sensibile, altruista, che ha sempre fatto passare gli altri prima di lui, pronto ad aiutare e capace di perdere le opportunità pur di non fare del male agli altri.

Sì.

Quello che posso affermare è che Antonio ha la stoffa dei grandi campioni e il cuore nobile. Una bella persona. Se volete incontrarlo, andate la domenica alle gare oppure al mare. Torre del Pozzo è la sua tana, dove gioca a fare la lucertola sotto i raggi del sole.

Antonio mi fa pensare a quei cavalli selvaggi un po' pazzi che corrono, criniera al vento, ubriachi di libertà, indomabili, vivi, capaci di correre fino alla fine del mondo se ne sentono il desiderio ...

Christine Lauret

 

 

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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