6 Giugno 2023
Il giorno in cui ha posato le sue due biglie di un blu scuro sul mondo, ha iniziato a interrogarlo. Il giorno dopo lo ha interpellato. Il terzo giorno lo ha immaginato. Nella pittura ha trovato la sua strada e ha capito che l'arte è la risposta giusta a tutte le domande, ne ha fatto il suo mestiere fino alla poltrona di regista.
Stefano Odoardi ha appena messo il piede in Sardegna. Sicuramente la sua pelle ha ancora il profumo dell'aria fresca di Amsterdam dove vive da 20 anni, ma lui non si sofferma sull'ieri. Il suo sguardo lo porta verso il futuro. Mentre finalizza il casting per il suo prossimo film girato nell'isola, lo colgo al volo ed è al tavolo di un caffè, chiuso, che si svolgerà l'intervista.
Ha scelto lui il posto. Si sente bene qui. L'atmosfera, la gente, il silenzio, qualche volta interrotto da un "Ciao Stefano", sono le condizioni ideale per confidarsi.
La borsa in tessuto sulle spalle, gli occhi curiosi, il sorriso sincero, Stefano mi dà subito del tu e mi abbraccia come se fossimo amici da una vita. Imparero' che è un uomo intuitivo. Non ci sono mezze misure con lui. Non è uno che riflette molto prima di agire. Ha fede in se stesso e nel suo intuito e lo segue ciecamente. Il ''ni'' non ha voce nella vita di Stefano.
È simpatico, ride spesso. Ad ogni domanda che faccio inizia la sua frase con un ''Ah'' di sorpresa? Di attesa? Di gioia? Non saprei dirlo, pero' lui risponde subito senza pensare, le parole si incalzano sulle sue labbra. Parla veloce. Sa esattamente dove vuole andare, bisogna seguirlo, io mi sono persa qualche volta...
Stefano dice chiaramente:
''Mi piacciono le persone che hanno una velocità di pensiero''.
Dopo aver passato due ore con lui, lo capisco. Salta da un argomento all'altro con facilità. Risponde più con l'immaginazione, con l'intuito che con la razionalità. Ha una vera anima d'artista. Lavorare, parlare con qualcuno che è lento dev'essere un purgatorio per lui, un po' come chi ha l'abitudine di stare alla guida di una formula1 e si ritrova alla guida di una 2 cavalli. Che frustrazione!
Curioso fino alla nausea, un entusiasmo gorgogliante fino all'insonia, il regista ha creato (quasi suo malgrado) un marchio di fabbrica: un sapiente mix tra verità e leggerezza. Non gli interessa la realtà già definita, crea il suo mondo, lo disegna e questo diventa uno scenario. Crea un'atmosfera e fa in modo che le cose accadano. Stefano crede nell'energia, nella spiritualità, direi che c'è un pizzico di misticismo in lui, crede che si possano modificare le cose con l'energia positiva, col pensiero.
Devo specificare che durante l'intervista non si è mai lamentato. Dice qualche volta che ha delle difficoltà davanti alle persone poco chiare o di fronte all'ipocrisia, pero' senza lamentele. Lo enuncia come se fosse un piccolo ostacolo sulla sua strada, puo' senz'altro superarlo mettendo poca energia in queste cose. Non pensate che si creda superiore, no! Stefano è un essere semplice, a cui piace la leggerezza delle cose, l'umorismo, la solitudine, sedersi su una panchina di fronte al mare, sentire il rumore della risacca e apprezzare il suo profumo. La felicità si trova nelle cose semplici della vita, dove c'è posto per l'immaginazione. Non serve a niente riempire i vuoti delle conversazioni o della giornata; questi vuoti esistono per lasciar posto alla creatività. Non serve a nulla farsi coinvolgere dal melodramma, dagli isterici, Stefano l'ha capito e sorvola il pianeta come un dolce Zefiro che spazza il mondo con una nuova visione.
Stefano Odoardi, l'uomo, si innamora di una presenza, del mistero, dell'intelligenza, della sensibilità, quasi questi nomi fossero la sua definizione della bellezza. Ovviamente, per qualcuno con un'immaginazione cosi' fertile sono qualità essenziali se vogliamo catturare la sua attenzione, ma io direi piuttosto che è la semplicità e la veracità che sono più importanti ai suoi occhi. Ha una visione serena del mondo anche se gli piacciono le sfide. E' ambizioso, sempre in movimento, e si rimette spesso in gioco. Ma questo è il suo modo di vivere, lo fa con tranquillità, va dove il vento lo porta, osserva e prende cio' che accade per creare il diverso.
Il cinema come aquilone, film dopo film Stefano conquista il pubblico. Un pubblico che non ha bisogno di spiegazioni, un pubblico intelligente, sensibile, capace di ascoltare cio' che non viene detto, capace di emozionarsi con il silenzio di una battuta.
Io ho scoperto Stefano Odoardi il regista mentre presentava il suo ultimo film ''Dark matter'' a Cagliari. Mi sono innamorata di Thomas, il ragazzo che recita nel film, senza pensare che Thomas e Stefano fossero la stessa persona. Portano sul mondo lo stesso sguardo, accendono la luce nel buio. Se non avete visto ''Dark matter'', vi consiglio di andare a vederlo (locandina qui sotto), capirete che nel mondo di Stefano Odoardi regista, pittore e uomo, le cose finiscono sempre bene. In effetti, se le lasciate accadere e seguite il movimento, spesso le cose si risolvono a vostro favore...
Nella vita di Stefano le paure non durano, esiste solo il coraggio. Io ho avuto una lezione di filosofia al suo fianco. Sono andata via con una visione della vita molto più positiva. E indovinate cosa mi è successo nei giorni successivi? Cose inaspettate, solamente belle!
Grazie Stefano di avermi fatto ricordare che non serve a nulla preoccuparsi...
Christine Lauret
"Dark Matter" di nuovo a Cagliari il 21 giugno!
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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