23 Novembre 2023
Due bassotti si fanno sentire.
Un piccolo concerto scaturito dal loro abbaiare ci impedisce di parlare per qualche minuto, quasi volessero rubare la scena alla loro padrona/amica Anna.
Anna Kanakis, in giro a Milano per la promozione del suo ultimo libro «Non giudicarmi», mi accoglie via skype. Tutta sorridente. Nonostante gli occhi truccati, la pelle impeccabile e la voce profonda, non mi sembra in ghingheri, anzi, la vedo molto naturale, come se l'eleganza e la classe fossero una sua seconda natura.
È vero che è stata una brava attrice e una, non meno famosa, miss Italia: personaggio che si ritrova incollato alla pelle ancora oggi. È colpa di questo ruolo se ha dovuto lavorare ancora più duramente, essere più brava degli altri per poter dimostrare che non era solo una bella ragazza e brava attrice, ma anche una bella testa.
La prova è stata data, non solo per avere saputo recitare ruoli tutti diversi gli uni dagli altri, ma anche per i suoi libri.
Dallo schermo alla carta
Anna attrice si è trasformata in Anna scrittrice.
Trasformata? Davvero?
Per lei non c'è niente di peggio che restare impantanata in un'immagine o un'identità illusoria. Un attaccamento esteriore che non è se stessa.
Recitare le è piaciuto tanto, eppure è stata felice di poter passare dall'altro lato:
"Essere attrice è interpretare, recitare, "obbedire" alle esigenze del regista.
Scrivere è essere a sua volta, regista, sceneggiatrice, attrice. Non esiste la schiavitù di una sceneggiatura, decidi tu come, quando e perché scrivere..." una libertà che le si addice benissimo.
Se l'ascoltassimo, capiremmo che la passione per la scrittura e la lettura l'ha accompagnata tutta la vita.
Fin da piccola, bambina di soli 7 anni, si nascondeva sotto le lenzuola con una torcia per leggere di notte e non disturbare sua sorella con la quale condivideva la camera. A Catania, di fronte al mare, passava tanto tempo a leggere nella solitudine di casa sua. Aveva come sola compagnia il flusso del mare sugli scogli e il profumo dell'immensità.
I suoi temi scritti a scuola venivano spesso pubblicati nel giornale locale, proposti dalla sua professoressa che già vedeva il seme dello scrittore in Anna.
La signora Kanakis non è una donna amante della vita mondana, non lo è mai stata e non lo è attualmente. Ama la pace del suo studio, la tranquillità di casa sua, la serenità della sua coppia, questo le permette di essere curiosa, di creare, di scrivere.
Un oasi di pace in mezzo all'affollamento di Roma: è la casa di Anna oggi. Qui può avere la possibilità di essere al centro di tutto, ma anche di poter scegliere il momento in cui il bagno di folla è necessario.
Si puo' essere irresistibili a qualsiasi sia l'età
L'età è un argomento che lei elude. Non perché abbia paura di invecchiare o di vedere il suo fisico cambiare, ma piuttosto perché non riesce a identificarsi in un futuro lontano, un futuro da donna anziana. Non vuole pensarci... l'età fa pensare a qualcosa che non esiste. Anna è un'adepta del presente, del mistero. Ama la vita e non importa il tempo che fa tic tac. L'energia che s'impossessa di lei la fa volare, correre, pensare, vivere... l'energia ha un orologio diverso.
Scoprire e salire in un'altra sfera, lasciare le cose facili, il già visto, per prendere un rischio e rimettersi in gioco è questo che riesce a farla vibrare e sentirsi viva, che nutre la sua anima.
«La letteratura è prima di tutto la possibilità di offrire emozioni e amore»
Con Marco suo compagno di vita
Potrebbe vivere tranquillamente e godersi il presente con suo marito, ma non fa per lei questo tipo di vita. Il sale dell'esistenza è innamorarsi di qualcosa, documentarsi e scrivere. È successo questo con il suo ultimo libro «Non giudicarmi». La storia del barone Jacques Fersen, omosessuale che aveva preso casa a Capri nel 1923.
Sono sorpresa quando mi racconta come è nato il suo interesse per Jacques.
In visita sull'isola degli innamorati, Anna si perde su un sentiero serpeggiante e intravede dietro una curva un tempio bianco. Si avvicina e legge sul frontone della casa la frase «amori et dolori sacrum».
È tutto quel che ci vuole per stimolare la sua curiosità naturale. Si lancia allora non solo nella visita della casa, ma nella "visita" della vita di Jacques, si sente chiamata dal barone, come se lui si fosse impossessato del suo corpo e del suo spirito. Mesi di ricerca, mesi di scrittura, ma quando leggerete il suo romanzo, vi chiederete se Anna non sia realmente entrata nel corpo di Jacques tanto i suoi sentimenti e le sue emozioni sono cosi' ben tradotte. È il barone Jacques Fersen che parla, non è Anna che scrive...
«Sono del colore di quelli che sono perseguitati»
Perché quest'argomento la tocca particolarmente?
"Perché l'amore non puo' essere condannato!" Risponde Anna convinta.
E in amore lei è bravissima. È un argomento caro al suo cuore. «L'amante di Goebbels» o «l'ultimo scandaloso amore di George Sand» sono i soggetti che l'hanno coinvolta fino a spostarsi sulle orme dei protagonisti e assimilarsi a loro.
Non pensate che la passione sia tutto. Anna si dimostra una donna decisa e molto disciplinata. Nulla viene lasciato a caso. Si chiude ogni mattina nella tranquillità del suo studio dove si lascia "abitare" dai suoi personaggi e scrive aiutandosi con degli appunti che ogni tanto scrive in mezzo alla notte sul piccolo carnet vicino al letto.
Anna dà tutto il suo senso all'aforisma:
"Tutti i protagonisti di un romanzo somigliano al loro autore"
Anna la scrittrice, Anna la decisa, Anna la donna di parole ma anche Anna la pantera nera dagli occhi gialli mi ha affascinata con la sua semplicità, la sua disponibilità, la sua gentilezza a trattare una straniera come una vecchia amica per tutto il tempo dell'intervista.
Non mi rendo conto che l'ora corre, ma lei ha la testa sulle spalle e con un gioioso "Ciao, mia bimba francese!" mi saluta e torna alla promozione del suo romanzo mentre io... resto là, la penna in sospeso, ancora immersa nella vita di Anna Kanakis.
60 anni fa in Sicilia è nato il garbo, l'eleganza senza tempo nella persona di Anna Kanakis, lei è della razza delle dive dalla bellezza selvaggia.
Non si diventa una donna di classe, si nasce cosi'.
Christine Lauret
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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