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Gavino Demartis, l'uomo caduto dalle stelle

Gavino Demartis, l'uomo caduto dalle stelle

Tutto lo portava sulla strada della singolarità.

I suoi fallimenti, le sue risorse, Gavino si confida il tempo di un'intervista.

In questo faccia a faccia, c'è bisogno di tempo prima di riuscire ad incrociare il suo sguardo e ancora un po' più di pazienza affinché accetti di aprirsi, confidarsi e parlare di lui.

Ascoltarlo è avere la sensazione di entrare in un universo onirico. Un universo di gladiatori, di buoni e cattivi in cui vincono sempre i buoni, non come nella vita... pensa l'autore.

 

Incontro Gavino Demartis autore del libro «Il tomo e lo scettro», una serata tra due porte. Dopo qualche scambio di parole, decido di intervistarlo e farlo conoscere.

Perché?

Forse per il suo lato di un altro mondo.

Oppure proprio per la sua notevole timidezza, la sua umilità, mentre suoi occhi dicono il contrario.

Io mi sono affidata agli occhi appassionati, curiosi e pronti a parlare.

Non mi sono sbagliata, come un gatto che osserva, annusa, si allontana per poi tornare indietro e sedersi sulle vostre ginocchia e fare le fusa, Gavino sceglie finalmente di parlare.

Gioca con le parole e le emozioni da una vita, si inventava dei mondi paralleli e recitava i ruoli dei suoi protagonisti. Il suo mondo interiore ricco e rumoroso è, ed è stato, l'antitesi del suo essere silenzioso, timido, al margine degli altri.

Se la sua infanzia è stata splendida, passata a giocare a Calamosca con il profumo del mare, il gusto del sale sulla pelle e la carezza del vento nei capelli, si ricorda della sua adolescenza come un purgatorio. Per lui sarebbe un incubo svegliarsi nella pelle dell'adolescente che è stato e dovere tornare a scuola in mezzo ai professori tutti più cattivi uno dell'altro, al bullismo, al sistema educativo che ha odiato. Ha provato, allora, ad adattarsi pero' era una sofferenza. Aveva l'impressione di essere l'incarnazione della stranezza e non aveva altra scelta che aspettare che passasse. Era molto creativo e come tutti sappiamo che  non c'è posto per la creatività nel nostro sistema educativo. Motivo per cui faceva le sue cose in un angolo, incompreso dagli altri.

Il suo posto preferito diventava allora la tranquillità della sua camera. Ancora oggi, se esce, incontra la gente e lavora, ha questa esigenza di sapere che puo' tornare a casa sua per rassicurarsi e ritrovare un attimo di pace, di solitudine, che ormai fa parte integrante della sua vita.

Per adattarsi al mondo esterno ha saputo instaurare un quadro rigido per contenere il suo spirito, la sua mente fantasiosa, nella quale girovaga un'immaginazione focosa. La sua vena artistica lo spinge a scrivere, ad inventare isole fiabesche, a fare in modo che il suo mondo fantastico diventi realtà. È cosi che nasce qualche anno fa il suo primo libro  «Il tomo e lo scettro». Un libro sul quale lavora tantissimo, cambia, sistema, taglia, aggiunge, precisa... lo vuole perfetto prima di poter essere pubblicato, come un genitore che prepara i suoi figli per andare in visita dai nonni... i personaggi del libro di Gavino sono a volte i suoi figli, a volte lui stesso. In effetti, si identifica con ognuno e ritroviamo un po' della sua personalità in tutti i protagonisti.

Ho avuto l'impressione che Gavino viva la sua vita attraverso i suoi scritti come se pensasse che niente di bello gli possa succedere nella realtà cosi lo fa avvenire nel suo libro.

Gavino è un uomo toccante e simpatico, crede che l'amicizia, come l'amore, siano due anime che si incontrano. Da questo nasce un sentimento reale e vero, senza inganni e delusioni, in cui l'uno accetta l'altro cosi com' è e si abbandona a questo sentimento. Pero' ammette anche che è difficile impegnarsi, abbandonarsi senza sentirsi limitato. Limitato dal modo strano in cui le persone vivono un rapporto. Limitato dalle delusioni. Limitato dalle barriere messe dalla società.

Gavino è un indefettibile sognatore, un autore ancora puro, turbato dalle cattive notizie, dal destino riservato al pianeta, dalle guerre, dalle sofferenze. Queste notizie nutrono le sue preoccupazioni e mettono a disagio la sua notevole empatia.

Forse questi tratti del suo carattere fanno di lui un bravo scrittore. Infatti risente cio' che vive ogni personaggio che ha prima sognato e si identifica con loro con grande facilità.

«Tutti gli adulti sono stati prima dei bambini, ma pochi di loro lo ricordano»

Gavino fa parte di quelli che non solo lo ricordano ma fanno in modo di mantenere intatta la loro parte di bambini. Lui riesce a far sì che il suo sogno divori la sua vita  affinché  la sua vita non divori il suo sogno.

L'intervista dell'uomo timido che pronuncia le frasi con pudore, volge alla fine. Ho preso, dalla sua compagnia, una ventata di freschezza, di ingenuita, avevo quasi dimenticato che potesse esistere ancora.

Christine Lauret

 

 

 

 

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Chi sono
Words and Dreams

L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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