23 Maggio 2023
Ci sono libri che con una mirabile calmante purezza arrivano immediatamente al nucleo dell'argomento, ti confondono, magari mentre sogghigni, spalancando una finestra su un tuo trascorso. Questi sono libri che non hanno la pretesa di volerci insegnare alcunché, che non hanno una pretesa di indicarci un “etica” del bene e del male. Sono libri che provano semplicemente a ripercorrere i passi di vicende personali per comprovare che si può sempre pervenire a un miglioramento realistico nella vita se ci si crede profondamente, e se si vuole veramente raggiungere degli obiettivi nella nostra esistenza. Il libro "12 sardi... più uno" di Christine Lauret ci riesce davvero.
Christine Lauret è un nome nuovo nel mondo editoriale, redattrice della rivista web Words and Dreams, è anche stata libero professionista, docente di francese laureata in lettere moderne e ha anche frequentato la facoltà di Psicologia a Strasburgo. E’terapeuta, presentatrice di Fashion show, dirige un coro e canta in una band, ma è anche scrittrice, traduttrice, giornalista pubblicista in Francia. E’ grazie al suo curriculum (che fa intravedere quanto possa essere una donna poliedrica) che riesce a dimostrare di essere una brava psicologa comportamentale, esperta di salute mentale e benessere psicofisico. Questo le permette di diventare una ottima story-telling, capace anche di cogliere e di adattarsi a tutte le situazioni, anche conflittuali, elaborando soluzioni.
Le sue ottime tecniche narrative le hanno consentito di scrivere questo libro nel quale vengono presentati, in un modo completamente diverso da quella che è una semplice intervista, dodici personaggi (artisti, cantanti, musicisti, scrittori, registi, nomi di spicco della società civile) tutti della nostra terra sarda... più uno. Tutto questo con uno stile immediato, vicino al nostro quotidiano e per certe venature anche alla serialità. Christine racconta, mentre li intervista in modo molto empatico, episodi della vita di questi 13 personaggi amalgamando il loro passato con il presente, fanciullezza ed età adulta, con passaggi temporali ravvicinati e un incedere che ricorda il flusso del loro mondo interiore, ma privo di autocompiacimenti.
I ricordi dei personaggi intervistati sono sempre strutturati, in una serie personalissima di richiami, rispetto alla quale il lettore deve solo lasciarsi andare, osservandoli scorrere.
A tratti si ride, si piange, come in una recita, dove va in scena la rappresentazione di vite inizialmente ordinarie. Vite nelle quali ciascuno potrebbe riconoscersi, ma allo stesso tempo, escono dagli schemi, mettendo al centro questi personaggi, le loro relazioni vere, a metà strada fra una sorta di biografia e fiction. Queste forti personalità infatti restano tali: non ci troviamo di fronte a un loro ritratto familiare, nè tantomeno a loro semplici confessioni. L’umorismo, che si mescola sempre a spunti di meditazione non fanno sconti (nè ai protagonisti, nè ai lettori). Non c’è nessuna pretesa di verità assolute, eppure è impossibile non soffermarsi, in alcuni passaggi, sugli spunti esistenziali posti, sempre con una mezza risata di fondo, un avvertimento a prendere la questione con la dovuta leggerezza. Christine Lauret non vuole provocare il lettore, non lo vuole scuotere con dichiarazioni forti e corrosive, ma dalla estrema linearità di pensiero emergono domande sempre sensate, le cui risposte, non appartengono mai al mondo delle “cose facili”.
J.K. Malesani
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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