14 Ottobre 2022
Riassunto:
E' il 5 novembre del 1923. Il barone Jacques d'Adelsward Fersen sta tornando a casa, a Capri, nel suo buen retiro: Villa Lysis. Jacques è un uomo enigmatico e insoddisfatto: cocainomane, omosessuale, è un reietto, un diverso. La sua vita, benché luccicante e sofisticata, è una continua lotta contro i suoi demoni: gli mancava il talento per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere, ma è soprattutto la sua omosessualità ad avergli provocato un isolamento dalla famiglia, il carcere e una profonda malinconia. Ora, in quello che sembra a tutti gli effetti un simbolico ritorno al proprio io interiore, lo ritroviamo assieme ai suoi due amanti, Nino e Manfredo... Un romanzo storico capace di restituire con esattezza e lirismo la vera voce di un personaggio realmente esistito e che tuttavia si dimostra in grado di travalicare il tempo: perché poco e niente sembra essere cambiato da quando Jacques Fersen, barone d'Adelsward, vagava per Capri sotto lo sguardo sdegnato della gente. Un libro feroce, commovente, raffinatissimo, che ci consente di decifrare un dolore che ci riguarda e ci appartiene ancora oggi.
Cio' che ci è piaciuto:
Letto tutto di getto!
Coinvolgente lo è sicuramente, ma la piuma di Anna Kanakis se a volte si fa dolce e malinconica, sa anche mostrarsi incisiva, senza falso pudore. Il romanzo si legge velocemente anche per il ritmo che ha saputo dare l'autrice alle sue frasi. Sono scandite dai pensieri del protagonista, parla quasi come se si fosse impossessato della scrittrice e ci porta con lui nella sua voragine. La salita che conduce Jacques, il protagonista, alla sua casa, è una salita senza fine, come se stesse camminando verso una morte lenta, ma inesorabile e con lui, il lettore man mano si affanna si perde e vede sfilare le immagini della sua vita come in un film.
L'argomento è tosto non solo per l'epoca (1923), ma lo è ancora ai giorni nostri. I diritti degli omossessuali, lo sguardo della gente, le reticenze provate nei loro confronti, sono temi purtroppo ancora attuali che meritano di doverci soffermare.
Col suo stile minimalista, Anna Kanakis ha scritto un romanzo che potremmo chiamare sociologia del quotidiano, un romanzo storico e ricco di insegnamenti. Una scrittrice quasi regista, in effetti, chi entra nel libro puo' intravedere la sua sceneggiatura...
Per noi lettori essere nella pelle del protagonista, il barone Jacques Fersen, ci apre una finestra su una vita diversa, un altro mondo, altre emozioni...
Il mio passaggio preferito :
"Volevo dire, Manfredo, che il bello non puo' essere l'unico valore morale. Quando sarai più grande lo comprenderai. Io l'ho capito troppo tardi. Non ho più tempo..."
Da leggere!
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
Vedere il profilo di Words and Dreams sul portale blog Overblog