6 Agosto 2022
Trama e recensione
Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto (1697-1768), diventa
detective: è lui il protagonista della nuova saga dello scrittore
Matteo Strukul, che rielabora così la figura del famoso pittore veneziano eroe della storia dell’arte italiana.
Pittore e incisore fù il caposcuola dei cosidetti vedutisti veneti del 700, incontrando grande favore di pubblico e critica, durante la sua lunga carriera.
Il libro è ambientato nella Venezia di quel periodo storico, dove la città costruita sull’acqua è una delle più grandi potenze commerciali al mondo ma inizia a vivere anche un periodo di decadenza. Il tutto è ben rappresentato dalla narrazione dell’autore: una metropoli colpita da un periodo di freddo non esattamente normale per la città lagunare, al quale si aggiungono fatti criminosi gravissimi e una bruttissima epidemia di vaiolo.
Il Canaletto viene incaricato dal Doge di indagare su delle morti sospette. Lui assume anche le veci di investigatore senza aver alcuna esperienza di indagini se non la sua buona capacità di osservazione e una buona visione prospettica d'insieme.
Nel libro, ricco di personaggi rappresentati e caratterizzati splendidamente dall’autore, si intravedono aspetti noir di una Venezia con trame massoniche antiebraiche e comunque multiculturale.
Il libro rispetta la struttura del thriller e solo nelle fasi finali si dipaneranno gli intrighi con una serie di colpi di scena.
E’ accattivante il profilo dell’artista che non rinuncerà a vivere tante difficoltà per arrivare comunque ad un lieto fine e al raggiungimento di alti valori di libertà e amore.
Un bel ritratto di una Venezia bella e decadente in questo giallo storico molto coinvolgente.
J.K. Malesani
L'humour, les mots j'en fais mon affaire...La langue de bois, je ne connais pas. Fatiguée d'être censurée, j'ai décidé de faire profiter, à ceux d'entre vous qui n'ont pas peur des mots, à ceux qui sont capables d'aller au-delà d'un paragraphe de lecture, de mes pensées, de mes élucubrations.
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